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Terramara, “un’esperienza di esodo”!

Terramara, “un’esperienza di esodo”!

Giovani cronisti costretti nelle redazioni: sfruttati, umiliati, oppressi, traditi e ingannati dal miraggio di una carriera che nella stragrande maggioranza dei casi non costruiranno mai. Per fortuna, un bel giorno, noi che abbiamo fatto questa gavetta, ci siamo decisi ad urlare il fatidico: “Mo’ basta!”. Abbiamo scelto di essere mediattivisti, cioè attivisti dei media indipendenti. Nessun rimpianto.

Un anno fa, al mio amico fraterno Totò venne in mente di farci un regalo: realizzare un portale informativo autonomo sulla e dalla Calabria.
Quando visitai per la prima volta terramara, fui sorpreso dalla fluidità della soluzione grafica e dall’impostazione dei contenuti. Rimasi contento. Perché Totò – come me – è un (ex) ragazzo che ha scelto di sfuggire al dominio delle lobby che gestiscono l’editoria in queste terre. Sia io sia lui usciamo da esperienze traumatiche nel panorama del giornalismo locale. I giovani cronisti costretti nelle redazioni sono sfruttati, umiliati, oppressi, traditi e ingannati dal miraggio di una carriera che nella stragrande maggioranza dei casi non costruiranno mai.

Anche noi abbiamo fatto questa gavetta. Per fortuna, un bel giorno ci siamo decisi ad urlare il fatidico: “Mo’ basta!”. Ma invece di rintanarci in casa, abbiamo scelto di essere mediattivisti, cioè attivisti dei media indipendenti. Nessun rimpianto.

Terramara è un’esperienza di esodo, un esperimento di costruzione concreta, e dal basso, di un’alternativa alla Calabria delle logge più o meno coperte, della borghesia mafiosa che si riempie la bocca di sermoni antimafia e dei padrini che gestiscono i partiti e, con essi, la vita di migliaia di persone costrette a dire: “signorsì” in cambio di mezza pagnotta.

Molto meglio la libertà. Molto meglio terramara! E il tempo a volte reca con sé un carico di fascinazione e gioiose coincidenze. Il primo anniversario dell’apertura di questo sito informativo cade proprio nei giorni felici in cui Totò diventa papà. E cade a poche ore dallo scoppio, tanto atteso, della rivolta del 14 dicembre a Roma.

Una rivolta per difendere l’acqua l’aria, la terra, la scuola, l’università, la dignità di lavoratori, migranti e precari. Proprio come terramara…


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