A 10 giorni dalla consegna degli Oscar 2015, esce oggi nelle sale italiane, “Selma – La strada per la libertà” che racconta di Martin Luther King e il suo supporto alla marcia intrapresa nel 1965 dalla comunità nera della città di Selma per protestare contro gli abusi subiti dai cittadini afroamericani.
Il primo biopic dedicato a ML King prova – e ci riesce – a non essere agiografico, questo pezzo di storia americana viene raccontato in molti suoi aspetti non solo epici – determinazione e fede – ma anche negli opportunismi politici e nella sua vita privata non sempre lineare.
Poderose poi le scene di massa con un ritmo progressivo di immagini e musica che sintoninizza il film sul tempo della Marcia da Selma a Montgomery.
Hollywood con questo film-dopo Medgar Evers (Ghost of Mississipi di Rob Reiner, 1965) e l’imperioso Malcolm X di Spike Lee del 1992 – prova a recuperare con Martin Luther King un’altra figura centrale nella storia del Movimento dei diritti dei Neri. In molte città del Sud degli Stati Uniti, specialmente in Mississipi ed Alabama, gli anni ’60 erano iniziati con drammatiche battaglie per i diritti civili (prima per difendersi dal Ku Kux Klan) poi apertamente quando Rosa Park – in un autobus in cui vigeva la segregazione – si era rifiutò di cedere il suo posto ad un bianco. Nei primi anni ’60 in Alabama vi erano Contee dove – nei precedenti 50 anni – neanche una sola persona di colore aveva votato per delle elezioni. A Selma dal 1963 – dove solo 130 dei 150.000 cittadini Neri era iscritto ai registri elettorali, gruppi di studenti si incominciarono ad organizzare incontrando la violenza dalle legge dallo Sceriffo segregazionista Jim Clark. Sempre in quell’anno, il 28 agosto del 1963, Martin Luther King aveva tenuto a Washington il suo memorabile discorso che conteneva quel “I Have a Dream”; sempre in quell’ anno in Alabama, a settembre, 4 bambine furono uccise in una Chiesa da una bomba piazzata da membri di un gruppo della “Supremazia Bianca”.
“Selma” ci racconta un tumultuoso periodo di tre mesi, a l’inizio del 1965 ,dove molti manifestanti saranno attaccati e feriti; vi saranno anche delle vittime: il 18 febbraio, a Marion in Alabama, Jimmie Lee Jackson, un diacono di 26 anni, viene ucciso mentre tenta di proteggere sua madre e suo nonno dalla polizia. Ancora Il 9 Marzo il sacerdote di Boston James Reeb, morira’ sotto i colpi di bastone dei segregazionisti Bianchi.
Nel marzo del 1965 in Alabama, a Selma, la storia dei neri d’America – iniziata con la schiavutu` e “migliorata politicamente” dalla Guerra Civile – subi`una improvvisa accelerazione che avrebbe portato soprattutto nei cinque anni successivi allla radici della egemonia cultura e dell’eguaglianza, della non- sottomissione, del Potere Nero.
La firma del “Voting Rights Act” è una delle vittorie più significative per il movimento dei diritti civili. Il 6 agosto del 1965 Lyndon B. Johnson lo promulgò per proibire pratiche illegali che impedivano l’iscrizione nelle liste elettorali. Il film forse sottostima il ruolo del successore di John F.Kennedy e questo ha gia creato negll USA, intorno allla pellicola, sulla stampa una polemica storico-politica.
Ma il film di Ava DuVernay è comunque potente, dall’eroe King interpretato da David Oyelowo al sostanziale simbolo della democrazia per soli bianchi (appunto il Lyndon Johnson interpretato da Tom Wilkinson) a George Wallace, tipico governatore razzista interpretato magistralmente da Tim Roth), dal leader agli accoliti (tra gli altri Oprah Winfrey nel ruolo di Annie Lee Coper).
Dylan Baker sarà J. Edgar Hoover, già diventato cinema con Leonardo DiCaprio. Ricordiamo che il rapper Common è anche nel cast del film insieme a Cuba Gooding Jr dove e`l’avvocato per i diritti civili Fred Gray.
Oltre l’intensa e relazione speculare antagonistica tra il Martin Luther King e il presidente Johnson, l’oscurità del coinvolgimento dell’omnipresente FBI. Vi è spazio per dare luce alla “base”coloro che marciarono anche solo semplicemente. Il punto di vista femminile della regia riconosce giustamente il valore storico político (forse protofemminista) a numerose donne come Coretta Scott King, Amelia Boynton, Annie Lee Cooper, Diane Nash, o Richie Jackson, la casalinga che ospitava i leader nella sua casa.
Vincitore di un Golden Globe per la canzone Glory di John Legend e Common, “Selma – La strada per la libertà” è candidato a due Oscar, uno proprio per lo stesso brano musicale, l’altro come miglior film; l’Academy lo ha accolto con decisa freddezza, due sole nomination, seppure di prestigio, hanno segnato il disappunto di molti (come hanno fatto con forza anche Spike Lee e George Lucas) per l’esclusione delle nomine della regista Ava DuVernay e del protagonista David Oyelowo
Dal nostro inviato a Berlino, Marco Guarella
http://www.fandango.com/selma_178137/movieoverview
Speciale Berlinale. Ecco Selma, la marcia di Martin Luther King contro il razzismo
A 10 giorni dalla consegna degli Oscar 2015, esce oggi nelle sale italiane, “Selma – La strada per la libertà” che racconta di Martin Luther King e il suo supporto alla marcia intrapresa nel 1965 dalla comunità nera della città di Selma per protestare contro gli abusi subiti dai cittadini afroamericani.
Il primo biopic dedicato a ML King prova – e ci riesce – a non essere agiografico, questo pezzo di storia americana viene raccontato in molti suoi aspetti non solo epici – determinazione e fede – ma anche negli opportunismi politici e nella sua vita privata non sempre lineare.
Poderose poi le scene di massa con un ritmo progressivo di immagini e musica che sintoninizza il film sul tempo della Marcia da Selma a Montgomery.
Hollywood con questo film-dopo Medgar Evers (Ghost of Mississipi di Rob Reiner, 1965) e l’imperioso Malcolm X di Spike Lee del 1992 – prova a recuperare con Martin Luther King un’altra figura centrale nella storia del Movimento dei diritti dei Neri. In molte città del Sud degli Stati Uniti, specialmente in Mississipi ed Alabama, gli anni ’60 erano iniziati con drammatiche battaglie per i diritti civili (prima per difendersi dal Ku Kux Klan) poi apertamente quando Rosa Park – in un autobus in cui vigeva la segregazione – si era rifiutò di cedere il suo posto ad un bianco. Nei primi anni ’60 in Alabama vi erano Contee dove – nei precedenti 50 anni – neanche una sola persona di colore aveva votato per delle elezioni. A Selma dal 1963 – dove solo 130 dei 150.000 cittadini Neri era iscritto ai registri elettorali, gruppi di studenti si incominciarono ad organizzare incontrando la violenza dalle legge dallo Sceriffo segregazionista Jim Clark. Sempre in quell’anno, il 28 agosto del 1963, Martin Luther King aveva tenuto a Washington il suo memorabile discorso che conteneva quel “I Have a Dream”; sempre in quell’ anno in Alabama, a settembre, 4 bambine furono uccise in una Chiesa da una bomba piazzata da membri di un gruppo della “Supremazia Bianca”.
“Selma” ci racconta un tumultuoso periodo di tre mesi, a l’inizio del 1965 ,dove molti manifestanti saranno attaccati e feriti; vi saranno anche delle vittime: il 18 febbraio, a Marion in Alabama, Jimmie Lee Jackson, un diacono di 26 anni, viene ucciso mentre tenta di proteggere sua madre e suo nonno dalla polizia. Ancora Il 9 Marzo il sacerdote di Boston James Reeb, morira’ sotto i colpi di bastone dei segregazionisti Bianchi.
Nel marzo del 1965 in Alabama, a Selma, la storia dei neri d’America – iniziata con la schiavutu` e “migliorata politicamente” dalla Guerra Civile – subi`una improvvisa accelerazione che avrebbe portato soprattutto nei cinque anni successivi allla radici della egemonia cultura e dell’eguaglianza, della non- sottomissione, del Potere Nero.
La firma del “Voting Rights Act” è una delle vittorie più significative per il movimento dei diritti civili. Il 6 agosto del 1965 Lyndon B. Johnson lo promulgò per proibire pratiche illegali che impedivano l’iscrizione nelle liste elettorali. Il film forse sottostima il ruolo del successore di John F.Kennedy e questo ha gia creato negll USA, intorno allla pellicola, sulla stampa una polemica storico-politica.
Ma il film di Ava DuVernay è comunque potente, dall’eroe King interpretato da David Oyelowo al sostanziale simbolo della democrazia per soli bianchi (appunto il Lyndon Johnson interpretato da Tom Wilkinson) a George Wallace, tipico governatore razzista interpretato magistralmente da Tim Roth), dal leader agli accoliti (tra gli altri Oprah Winfrey nel ruolo di Annie Lee Coper).
Dylan Baker sarà J. Edgar Hoover, già diventato cinema con Leonardo DiCaprio. Ricordiamo che il rapper Common è anche nel cast del film insieme a Cuba Gooding Jr dove e`l’avvocato per i diritti civili Fred Gray.
Oltre l’intensa e relazione speculare antagonistica tra il Martin Luther King e il presidente Johnson, l’oscurità del coinvolgimento dell’omnipresente FBI. Vi è spazio per dare luce alla “base”coloro che marciarono anche solo semplicemente. Il punto di vista femminile della regia riconosce giustamente il valore storico político (forse protofemminista) a numerose donne come Coretta Scott King, Amelia Boynton, Annie Lee Cooper, Diane Nash, o Richie Jackson, la casalinga che ospitava i leader nella sua casa.
Vincitore di un Golden Globe per la canzone Glory di John Legend e Common, “Selma – La strada per la libertà” è candidato a due Oscar, uno proprio per lo stesso brano musicale, l’altro come miglior film; l’Academy lo ha accolto con decisa freddezza, due sole nomination, seppure di prestigio, hanno segnato il disappunto di molti (come hanno fatto con forza anche Spike Lee e George Lucas) per l’esclusione delle nomine della regista Ava DuVernay e del protagonista David Oyelowo
Dal nostro inviato a Berlino, Marco Guarella
http://www.fandango.com/selma_178137/movieoverview
NESSUN COMMENTO