STALETTI'. Tubi innocenti, pezzi di ferro, gomma, una barchetta, alcune sdraio, perfino un pollaio. E' quanto ritrovato sulla sponda del fiume Alessi e prontamente denunciato alle autorità competenti da un imprenditore locale grazie al quale ora conosciamo il nome dei responsabili di questo ennesimo atto di incivilà ai danni di un territorio ad alta vocazione turistica
Era stato bonificato appena un anno fa il letto del fiume Alessi, ma a distanza di quasi un anno c’è stato qualcuno che ha ritenuto di poter utilizzare una delle due sponde come pattumiera personale e deposito privato. A denunciare il deprecabile episodio di inciviltà, l’imprenditore catanzarese, Domenico Coraci, che lo scorso 24 gennaio, dopo aver effettuato un accurato sopralluogo personale, sul posto, e accertato la presenza di materiali di risulta (tubi innocenti, pezzi di ferro, gomma) un paio di pedalò, una barchetta, alcune sdraio, e addirittura un pollaio, ha ritenuto opportuno sottoporre all’attenzione dei carabinieri quanto visto e documentato nel servizio fotografico.
Lo stesso giorno, lo scrupoloso imprenditore si recava perfino presso la sede dell’Asp (Azienda sanitaria provinciale) per riportare i fatti sopra descritti e il giorno successivo metteva al corrente l’amministrazione privinciale, finanziatrice della bonifica eseguita l’anno precedente.
Le denunce favevano scattare immediatamente il sopralluogo dell’Asp che non solo confermava quanto dichiarato da Coraci ma faceva emergere la precisa responsabilità dell’hotel villaggio Poseidon, nota struttura alberghiera, in località Copanello, adiacente alla sponda del fiume Alessi che, “evidentemente -afferma Coraci con un pizzico di ironia – ritiene di essere propietaria di quell’area e di poterne disporre a proprio uso e consumo, ignorando – sottolinea ancora – che le sponde del fiume, come il suo letto, ricadono interamente nel demanio fluviale e quindi non possono essere utilizzate per alcun uso privato”.
Siamo alle solite! In Calabria c’è chi proprio non vuole saperne di abbandonare quella distorta concezione della cosa pubblica che ha fatto le rovine del nostro territorio e del turismo. Ancora più grave che certi comportamenti vengano reiterati da noti operatori turistici che dovrebbero dare l’esempio e invece…
La vicenda sembra riservare, nei prossimi giorni, ulteriori sviluppi
Quando il turismo ha il suo stile…
STALETTI'. Tubi innocenti, pezzi di ferro, gomma, una barchetta, alcune sdraio, perfino un pollaio. E' quanto ritrovato sulla sponda del fiume Alessi e prontamente denunciato alle autorità competenti da un imprenditore locale grazie al quale ora conosciamo il nome dei responsabili di questo ennesimo atto di incivilà ai danni di un territorio ad alta vocazione turistica
Era stato bonificato appena un anno fa il letto del fiume Alessi, ma a distanza di quasi un anno c’è stato qualcuno che ha ritenuto di poter utilizzare una delle due sponde come pattumiera personale e deposito privato. A denunciare il deprecabile episodio di inciviltà, l’imprenditore catanzarese, Domenico Coraci, che lo scorso 24 gennaio, dopo aver effettuato un accurato sopralluogo personale, sul posto, e accertato la presenza di materiali di risulta (tubi innocenti, pezzi di ferro, gomma) un paio di pedalò, una barchetta, alcune sdraio, e addirittura un pollaio, ha ritenuto opportuno sottoporre all’attenzione dei carabinieri quanto visto e documentato nel servizio fotografico.
Lo stesso giorno, lo scrupoloso imprenditore si recava perfino presso la sede dell’Asp (Azienda sanitaria provinciale) per riportare i fatti sopra descritti e il giorno successivo metteva al corrente l’amministrazione privinciale, finanziatrice della bonifica eseguita l’anno precedente.
Le denunce favevano scattare immediatamente il sopralluogo dell’Asp che non solo confermava quanto dichiarato da Coraci ma faceva emergere la precisa responsabilità dell’hotel villaggio Poseidon, nota struttura alberghiera, in località Copanello, adiacente alla sponda del fiume Alessi che, “evidentemente -afferma Coraci con un pizzico di ironia – ritiene di essere propietaria di quell’area e di poterne disporre a proprio uso e consumo, ignorando – sottolinea ancora – che le sponde del fiume, come il suo letto, ricadono interamente nel demanio fluviale e quindi non possono essere utilizzate per alcun uso privato”.
Siamo alle solite! In Calabria c’è chi proprio non vuole saperne di abbandonare quella distorta concezione della cosa pubblica che ha fatto le rovine del nostro territorio e del turismo. Ancora più grave che certi comportamenti vengano reiterati da noti operatori turistici che dovrebbero dare l’esempio e invece…
La vicenda sembra riservare, nei prossimi giorni, ulteriori sviluppi
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