close
“Punti di vista” fra innovazione e tradizione

“Punti di vista” fra innovazione e tradizione

Il mutamento storico attraversa le opere in mostra, per raccontarci chi eravamo e chi siamo e forse un po’ anche chi saremo. Si è aperta Venerdì 14 dicembre la mostra “Punti di Vista” a cura di Fabio De Chirico e Ludovico Pratesi a Palazzo Arnone (Galleria Nazionale) nel cuore di Cosenza. Le atmosfere suggestive del Palazzo, inoltre, contribuiscono a restituire l’intero senso dell’esposizione

punti di vista

Palazzo Arnone a Cosenza, sede della mostra d’arte “Punti di vista”

Una mostra che inaugura un nuovo modo di raccontare l’arte, mettendo in atto, non solo, un confronto visivo ma anche un confronto semantico. Le metodologie del fare arte sono davanti ai nostri occhi, il mutamento storico attraversa le opere in mostra, per raccontarci chi eravamo e chi siamo e forse un po’ anche chi saremo. Se, infatti, nella singola opera si riflette un tempo ben definito, nel confronto fra passato e presente si manifesta un intero arco temporale, una trasformazione in essere, che spiega l’arte, e le sue radici. Le atmosfere suggestive del Palazzo, inoltre, contribuiscono a restituire l’intero senso dell’esposizione. Gli insoliti accostamenti regalano una visione inedita: dalle atmosfere sospese del Trionfo d’amore di Mattia Preti alla consueta e sempre spettacolare Vanessa Beecroft. L’amore, l’erotismo si dividono fra tradizione e innovazione.

La riflessione è inevitabile, anzi necessaria. La Rugiada di Bartolini posta in corrispondenza del Cristo al Calvario e il Cireneo di Giovanni e Gentile Bellini, si pone come immagine di dolore. Un dolore che non è fisico. Non c’è un corpo, come quello di Cristo sofferente, ma c’è uno stato emotivo che si trasforma idealmente in una lacrima, l’essenza più concreta della rappresentazione del dolore. La contrapposizione dei concetti fra opera e opera riempie le sale di Palazzo Arnone e crea un corto circuito, che altro non è che lo scontro della storia, e l’arte racconta dell’uomo all’uomo nelle sue differente sfumature. Una diversità che, difatti, non si scorge solo nella iconologia delle opere ma nel loro stesso mezzo di rappresentazione, il medium e la sua evoluzione fisica offrono lo spunto per riflettere, portano a considerare che, la naturale inclinazione all’arte è accompagnata e rafforzata inevitabilmente dal mezzo con cui si rappresenta. Non avrebbero lo stesso intenso e suggestivo effetto le noci di Carone poste sotto la tradizionale tela raffigurante la Sacra Famiglia (opera di Battistello Caracciolo) che comunque, forte del suo tempo, emana a suo modo potenti e antiche suggestioni. Insomma Punti di vista non è solo il titolo di una mostra, ma è un vero e proprio modo di porsi davanti all’opera, all’uomo, all’arte.


Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *