C’eravamo anche noi di Terramara al Salone Internazionale del Libro di Torino. C’eravamo insieme a tutta la nostra Regione, ospite al Padiglione 1.
Un evento da non perdere, che ha segnato il passo su quelle che sono le nuove produzioni culturali della Calabria.
Lo stand calabrese, visibile appena entrati in Fiera, inglobava in pochissimi metri quadrati il meglio della nostra Terra. Dalle delizie gastronomiche, ai gioielli di Gerardo Sacco esposti in vetrina come cimeli di una tradizione radicata nelle vene, alle pubblicazioni della Casa Editrice più importante del territorio la Rubbettino.
Girando intorno allo stand il banner che evoca il lavoro del MACA il Museo d’arte contemporanea di Acri e un depliant con una serie di presentazioni che si sono svolte in loco, fra le quali la presentazione dei prossimi progetti curati dalla Provincia di Cosenza: Le strade del Paesaggio e Art in Progress.
Girovagando per la fiera ci imbattiamo, però, nello stand della casa editrice Falco e in un testo di produzione autoctona dal titolo interessante Morbi et Orbi.
Incontriamo l’autore, Marco Angilletti, che ci racconta la nascita di un libro dal titolo così particolare e affascinati dalle sue parole abbiamo deciso di comprarlo e approfondire.
Morbi et Orbi, parla di Chiesa. Non è una denuncia, non è un attacco, ma è una raccolta di fatti che coinvolgono la Chiesa, un’analisi lucida degli aspetti più occulti, quelli malati, che rappresentano l’aspetto più infimo di un sistema che nella sua aspirazione all’impeccabilità, ha commesso qualche peccato.
Lo sguardo di Marco, fra documenti e fatti, si muove su storie di pedofilia e omosessualità ecclesiastica, ma lo fa con una grazia unica ed una sensibilità che trasforma il suo grido in una voce soffusa, una voce che parla con rispetto, con riverenza.
L ‘autore, dunque, forte della sua fede, ha il coraggio di dire quello che già conosciamo, ma che per comodità neghiamo persino a noi stessi.
Voto 9
Morbi et Orbi. Della Chiesa e altri misteri
C’eravamo anche noi di Terramara al Salone Internazionale del Libro di Torino. C’eravamo insieme a tutta la nostra Regione, ospite al Padiglione 1.
Un evento da non perdere, che ha segnato il passo su quelle che sono le nuove produzioni culturali della Calabria.
Lo stand calabrese, visibile appena entrati in Fiera, inglobava in pochissimi metri quadrati il meglio della nostra Terra. Dalle delizie gastronomiche, ai gioielli di Gerardo Sacco esposti in vetrina come cimeli di una tradizione radicata nelle vene, alle pubblicazioni della Casa Editrice più importante del territorio la Rubbettino.
Girando intorno allo stand il banner che evoca il lavoro del MACA il Museo d’arte contemporanea di Acri e un depliant con una serie di presentazioni che si sono svolte in loco, fra le quali la presentazione dei prossimi progetti curati dalla Provincia di Cosenza: Le strade del Paesaggio e Art in Progress.
Girovagando per la fiera ci imbattiamo, però, nello stand della casa editrice Falco e in un testo di produzione autoctona dal titolo interessante Morbi et Orbi.
Incontriamo l’autore, Marco Angilletti, che ci racconta la nascita di un libro dal titolo così particolare e affascinati dalle sue parole abbiamo deciso di comprarlo e approfondire.
Morbi et Orbi, parla di Chiesa. Non è una denuncia, non è un attacco, ma è una raccolta di fatti che coinvolgono la Chiesa, un’analisi lucida degli aspetti più occulti, quelli malati, che rappresentano l’aspetto più infimo di un sistema che nella sua aspirazione all’impeccabilità, ha commesso qualche peccato.
Lo sguardo di Marco, fra documenti e fatti, si muove su storie di pedofilia e omosessualità ecclesiastica, ma lo fa con una grazia unica ed una sensibilità che trasforma il suo grido in una voce soffusa, una voce che parla con rispetto, con riverenza.
L ‘autore, dunque, forte della sua fede, ha il coraggio di dire quello che già conosciamo, ma che per comodità neghiamo persino a noi stessi.
Voto 9
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