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Lpm, il meeting dei linguaggi dell’arte

Lpm, il meeting dei linguaggi dell’arte

Il Live Performers Meeting è un incontro di respiro internazionale giunto ormai alla IX edizione. Quest'anno si svolgerà a Roma, dal 19 al 22 maggio, presso il nuovo cinema L'Aquila. La X si terrà a settembre, a Minsk, in Bielorussia. Incontriamo, Gianluca Del Gobbo, ideatore e responsabile del progetto finanziato dall'Unione europea

Non si può fermare una valanga di creatività e intuizioni geniali. Il Live Performers Meeting (Lpm) è questo e molto altro ancora. Un incontro di respiro internazionale incentrato sui live video e sui nuovi linguaggi dell’arte. Quest’anno l’iniziativa si dividerà in due parti. Dal 19 al 22 maggio la IX edizione si svolgerà, a Roma, presso il nuovo cinema Aquila, mentre la X sarà organizzata, a settembre, a Minsk (Bielorussia). Incontriamo Gianluca Del Gobbo, ideatore e responsabile del progetto.
 
Cosa sarà quest’anno l’Lpm?

“Abbiamo optato per un cambio di location. Vogliamo sperimentare uno spazio nuovo e adatto alle nostre esigenze e il nuovo cinema Aquila è una struttura predisposta. Siamo tornati su un modello più simile a quello della prima edizione, al Linux club. Utilizzeremo le tre sale del cinema per i workshop divisi in due turni fino alle 22,00. Dalle 18,00 inizieranno le varie performances fino alle 04,00. Sabato (21 maggio) invece, nel foyer, ci sarà una vera e propria festa con Warbear (info), qualcosa di più particolare rispetto alle altre sere”.

Cosa è cambiato dal 2004?

“E’ una cosa iniziata con una mail e in grandi linee non è cambiato molto. Continuiamo a mandare e-mail agli iscritti alla comunity e facciamo un lavoro di word of mouth sulla rete. La stessa cosa è stata fatta nel 2004 e vennero 60 gruppi da tutta Europa. Oggi siamo arrivati a 500 però le dinamiche sono rimaste le  stesse. All’inizio l’Lpm era fatto così come se si trattasse di una serata e si svolgeva in un giorno solo. Negli anni è cresciuto in modo progressivo e una conferma è il contributo della Comunità europea per quest’edizione. Il nostro modo di portare avanti l’evento a livello meeting, non scadendo nella trasformazione in festival, è un modo che ci tiene abbastanza allineati con l’edizione originale”.

Come avete ottenuto l’ok dalla comunità europea?

“Abbiamo vinto il “Bando cultura 2007″ e siamo arrivati tra i primi come progetti più finanziati quest’anno”.

A quanto ammonta?

“170mila euro Iva esclusa per le due edizioni (Roma e Minsk).  Abbiamo il 50% di un progetto che costa 250mila euro e questo ha fatto la differenza. Sta comunque a noi trovare il resto degli sponsor per coprire tutto”.

Comincia a delinearsi la vostra mole di lavoro. In che modo vi ha formato l’Lpm in questi nove anni?

“Ha rafforzato sicuramente la voglia di condivisione e d’incontro, che poi nasce anche in conseguenza alla rete (internet). Tutte queste possibilità e relazioni nate via mail spesso trovano uno sbocco reale, non che la rete non lo sia. Riuscire a coinvolgere così tante persone che prendono un aereo a loro spese e vengono a Roma, alcuni per nove edizioni di seguito, è sicuramente la cosa che ci rende più felici”.

E come fate a gestire tutti questi iscritti?

“Negli anni abbiamo messo a punto un sistema che risolve il problema online. Forse è un pò macchinoso perché richiede a chi si iscrive un pò più di informazioni ma a noi serve per evitare di gestire poi le relazioni uno a uno. Ci permette di automatizzare una parte del processo. Per chi sta dall’altra parte forse è difficile rendersi conto dei numeri. 5 o 10 artisti richiedono già un grosso lavoro. Quando poi passi da 300 a 500 artisti è anche difficile capire cosa cambia  all’interno dell’organizzazione”.

Dacci qualche anticipazione della prossima edizione di Minsk.

“Ma l’idea è nata anche su consiglio della Comunità europea per creare attività all’estero. La Bielorussia è stata per molto tempo sotto regime e andare in un paese così difficile ci stimolava. Dato il nostro contesto di libertà digitali speriamo anche di fare da promotori su questo concetto. A Minsk riproporremo la versione Lpm del party, anche perché le location si prestano come tipo di strutture. Per il resto la formula e i temi rimarranno gli stessi e per tempo comunicheremo l’apertura della Call, i luoghi e le date”.


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