Conto alla rovescia per l’apertura del Carnevale brasiliano. La sfilata dei carri è una manifestazione incredibile, entusiasmante, uno show di sicuro effetto, ma non è la sola rappresentazione. Ce n’è un altro a noi sconosciuto, che si sviluppa nelle strade, nei vicoli, nelle piazze. Quello dei blocchi carnevaleschi. I blocchi sono masse di persone che si riversano nelle strade truccate e mascherate, con fantasie di ogni genere, si passa dalle più belle ed elaborate alle più semplici e improvvisate
Una folla incredibile in occasione del Carnevale di Rio De Janeiro
Dal nostro corrispondente a Rio De Janeiro
È scattato il conto alla rovescia: al 9 febbraio mancano pochi giorni.
Per chi non lo sapesse il 9 febbraio è il giorno d’apertura del Carnevale. Il popolo italiano sembra aver nel tempo perso interesse per questa festa. Fatta eccezione per i bambini che nelle scuole ancora lo festeggiano con maschere e scherzi vari e per alcune città, come Venezia, Viareggio, Acireale e Fano, che ancora rispettano la tradizione carnevalesca, la maggior parte degli Italiani non sembra neppure ricordarsene.
Per molti di noi il martedì grasso scivola via, inghiottito come un giorno qualsiasi dell’anno. Se da noi la festa ha perso quell’antico spirito allegorico, invece, dall’altra parte dell’oceano, e precisamente in Brasile, il Carnevale rappresenta da sempre la festa del popolo, un evento atteso e amato. Come nella più tipica tradizione carnevalesca, durante quella settimana la gerarchia sociale della società brasiliana decade, ricchi e poveri si fondono l’uno con l’altro, mescolati e nascosti dietro una maschera. Si esce dal quotidiano, ci si dimentica della propria posizione sociale per trasformarsi in qualcos’altro, liberandosi dai preconcetti e dalle limitazioni.
In Brasile il Carnevale ha mantenuto immutati nel tempo la sua tradizione e il suo spirito. È divenuto una vera e propria istituzione, i suoi festeggiamenti sono conosciuti in tutto il mondo. Per i brasiliani è la festa dell’anno, l’attesa e il coinvolgimento per questo evento sono superiori addirittura a quelli per il Natale. L’euforia coinvolge tutti, dai più piccoli ai più anziani, dal ceto più basso a quello più alto. Una settimana di pura “follia”, come nella migliore tradizione carnevalesca.
In particolare, il carnevale di Rio de Janeiro è da tutti conosciuto per i suoi enormi e sfarzosi carri. Le scuole di Samba sfilano e si sfidano all’intero del “sambodromo” mostrando carri e maschere allegoriche alla conquista della fantasia più bella e originale. Quello che conosciamo noi, spesso rappresentato da giornali e tv, è solo una parte, forse il lato più commerciale dell’immensa festa. La sfilata dei carri è una manifestazione incredibile, entusiasmante, uno show di sicuro effetto, ma non è la sola rappresentazione del Carnevale brasiliano.
C’è un Carnevale a noi sconosciuto, che si sviluppa nelle strade, nei vicoli, nelle piazze. Dalla data di apertura fino a quella di chiusura nei vari quartieri della città si costituiscono veri e propri blocchi carnevaleschi. I blocchi sono masse di persone che si riversano nelle strade truccate e mascherate, con fantasie di ogni genere, si passa dalle più belle ed elaborate alle più semplici e improvvisate. Ognuno indossa ciò che vuole, ciò che più lo aggrada e rappresenta, tutti si uniscono danzando e cantando a ritmo frenetico. Partecipano tutti, giovani e meno giovani, brasiliani e stranieri.
I blocchi carnevaleschi sono sparsi per tutta la città, alcuni sono organizzati altri improvvisati, non c’è bisogno d’invito, è di libero accesso, basta aggregarsi e lasciarsi andare a tempo di musica. Non vi sono orari: la mattina, il pomeriggio e la notte si fondono in un tutt’uno. I blocchi continuano a tutte le ore, è un non stop! Chiudono negozi e uffici, il paese intero si ferma all’unico scopo di divertirsi. Le strade pulsano al ritmo di una musica trascinante, inondate da un fiume di maschere e tanta “pazzia”.
È impossibile non farsi trasportare, difficile rimanere indifferenti e non lasciarsi andare. L’origine dei blocchi in Brasile risale al XIX secolo, quando in occasione del Carnevale le strade della città di Rio de Janeiro cominciarono a popolarsi di persone cariche di una sfrenata voglia di divertirsi e di lasciarsi andare. Oggi i blocchi più famosi e tradizionali sono cordão do bola preta, Bafo da onça, Cacique de Ramos, Banda de Ipanema, Suvaco de Cristo, ma il divertimento e l’allegria si ritrovano anche in quelli meno famosi e più improvvisati. A distanza di oltre 150 anni la stessa voglia di festeggiare, di scendere in piazza e divertirsi continuano a rimanere vive.
L’altro Carnevale che coinvolge tutti…
Conto alla rovescia per l’apertura del Carnevale brasiliano. La sfilata dei carri è una manifestazione incredibile, entusiasmante, uno show di sicuro effetto, ma non è la sola rappresentazione. Ce n’è un altro a noi sconosciuto, che si sviluppa nelle strade, nei vicoli, nelle piazze. Quello dei blocchi carnevaleschi. I blocchi sono masse di persone che si riversano nelle strade truccate e mascherate, con fantasie di ogni genere, si passa dalle più belle ed elaborate alle più semplici e improvvisate
Una folla incredibile in occasione del Carnevale di Rio De Janeiro
Dal nostro corrispondente a Rio De Janeiro
È scattato il conto alla rovescia: al 9 febbraio mancano pochi giorni.
Per chi non lo sapesse il 9 febbraio è il giorno d’apertura del Carnevale. Il popolo italiano sembra aver nel tempo perso interesse per questa festa. Fatta eccezione per i bambini che nelle scuole ancora lo festeggiano con maschere e scherzi vari e per alcune città, come Venezia, Viareggio, Acireale e Fano, che ancora rispettano la tradizione carnevalesca, la maggior parte degli Italiani non sembra neppure ricordarsene.
Per molti di noi il martedì grasso scivola via, inghiottito come un giorno qualsiasi dell’anno. Se da noi la festa ha perso quell’antico spirito allegorico, invece, dall’altra parte dell’oceano, e precisamente in Brasile, il Carnevale rappresenta da sempre la festa del popolo, un evento atteso e amato. Come nella più tipica tradizione carnevalesca, durante quella settimana la gerarchia sociale della società brasiliana decade, ricchi e poveri si fondono l’uno con l’altro, mescolati e nascosti dietro una maschera. Si esce dal quotidiano, ci si dimentica della propria posizione sociale per trasformarsi in qualcos’altro, liberandosi dai preconcetti e dalle limitazioni.
In Brasile il Carnevale ha mantenuto immutati nel tempo la sua tradizione e il suo spirito. È divenuto una vera e propria istituzione, i suoi festeggiamenti sono conosciuti in tutto il mondo. Per i brasiliani è la festa dell’anno, l’attesa e il coinvolgimento per questo evento sono superiori addirittura a quelli per il Natale. L’euforia coinvolge tutti, dai più piccoli ai più anziani, dal ceto più basso a quello più alto. Una settimana di pura “follia”, come nella migliore tradizione carnevalesca.
In particolare, il carnevale di Rio de Janeiro è da tutti conosciuto per i suoi enormi e sfarzosi carri. Le scuole di Samba sfilano e si sfidano all’intero del “sambodromo” mostrando carri e maschere allegoriche alla conquista della fantasia più bella e originale. Quello che conosciamo noi, spesso rappresentato da giornali e tv, è solo una parte, forse il lato più commerciale dell’immensa festa. La sfilata dei carri è una manifestazione incredibile, entusiasmante, uno show di sicuro effetto, ma non è la sola rappresentazione del Carnevale brasiliano.
C’è un Carnevale a noi sconosciuto, che si sviluppa nelle strade, nei vicoli, nelle piazze. Dalla data di apertura fino a quella di chiusura nei vari quartieri della città si costituiscono veri e propri blocchi carnevaleschi. I blocchi sono masse di persone che si riversano nelle strade truccate e mascherate, con fantasie di ogni genere, si passa dalle più belle ed elaborate alle più semplici e improvvisate. Ognuno indossa ciò che vuole, ciò che più lo aggrada e rappresenta, tutti si uniscono danzando e cantando a ritmo frenetico. Partecipano tutti, giovani e meno giovani, brasiliani e stranieri.
I blocchi carnevaleschi sono sparsi per tutta la città, alcuni sono organizzati altri improvvisati, non c’è bisogno d’invito, è di libero accesso, basta aggregarsi e lasciarsi andare a tempo di musica. Non vi sono orari: la mattina, il pomeriggio e la notte si fondono in un tutt’uno. I blocchi continuano a tutte le ore, è un non stop! Chiudono negozi e uffici, il paese intero si ferma all’unico scopo di divertirsi. Le strade pulsano al ritmo di una musica trascinante, inondate da un fiume di maschere e tanta “pazzia”.
È impossibile non farsi trasportare, difficile rimanere indifferenti e non lasciarsi andare. L’origine dei blocchi in Brasile risale al XIX secolo, quando in occasione del Carnevale le strade della città di Rio de Janeiro cominciarono a popolarsi di persone cariche di una sfrenata voglia di divertirsi e di lasciarsi andare. Oggi i blocchi più famosi e tradizionali sono cordão do bola preta, Bafo da onça, Cacique de Ramos, Banda de Ipanema, Suvaco de Cristo, ma il divertimento e l’allegria si ritrovano anche in quelli meno famosi e più improvvisati. A distanza di oltre 150 anni la stessa voglia di festeggiare, di scendere in piazza e divertirsi continuano a rimanere vive.
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