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La straordinaria potenza della Berlinale

La straordinaria potenza della Berlinale

BERLIN – Inaugurata giovedì, nella sua 66 edizione, la Berlinale sembra dare prova con il suo cartellone di una straordinaria potenza organizzativa e programmatica
spike leeApertura serale con il film dei fratelli Coen – già uscito negli Stati Uniti con buon esito critico – Hail Cesar completo di un cast assoluto: George Clooney, Ralph Fiennes, Scarlett Johansson, Frances McDormand, Tilda Swinton, Channing Tatum e Josh Brolin. I Cohen già nel 2011 inaugurarono la rassegna con Il Grinta , quest’anno, Ave Cesare è la storia fantasiosa di  Baird Whitlock, divo anni ’50 – in pieno maccartismo – che scompare misteriosamente durante le riprese di un peplum, rapito da un gruppo filocomunista con il quale sarà tentato di unirsi.
Quattro donne e tre uomini presiedono la giuria del 2016: Meryl Streep, Clive Owen, Alba Rohrwacher, la fotografa francese Brigitte Lacombe, la regista polacca Malgorzata Szumowska, Lars Eidinger e  il critico britannico Nick James.
L’Orso alla carriera quest’anno è stato conferito all’ottantunenne Michael Ballhaus, direttore della fotografia di Fassbinder, Scorsese, Coppola, di cui il festival presenta una decina di titoli.
Cast stellare anche per Chi-Raq – rivisitazione musical satirica della commedia greca LIsistrata – il nuovo film di Spike Lee con Wesley Snipes, Angela Bassett, John Cusack, Samuel L. Jackson. Un racconto ambientato a Chicago, la città in cui il numero di omicidi ha superato i morti tra le forze speciali USA in Iraq da qui il titolo. crasi du Chicago-Iraq. Il primo film originale distribuito dagli Amazon Studios, racconta di un movimento contro la violenza e le sue (app)pendici americane. La Berlinale prova a  coniugare impegno e politica, cinema d’autore e soprattuto il tema della diversità coniugata sia dal punto di vista seOlgassuale, sia dal punto di vista dello “straniero” della “forma” di  accoglienza.
Asse franco-tedesco anche nel festival berlinese: su 24 film complessivi ben 9 sono coprodotti dalla Francia, poi  gli Stati Uniti con 5 , poi la Germania  con quattro.
Tra i film i concorso supercast  per il debutto cinematografico di Michael Grandage (già direttore del British theatre) che con Genius dirige Colin Firth, Jude Law e Nicole Kidman in un film in costume anni ‘20 sul leggendario editore Max Perkins.
Alone in Berlin diretto dal regista svizzero Vincent Perez – con  Brendan Gleeson, Emma Thomson e Daniel Brühl- e’ tratto da un romanzo resistenziale tedesco molto noto Ognuno muore solo di Hans Fallada.
Ancora L’avenir con Isabelle Huppert di Mia Hansen-Løve e  Death in Sarajevo di Danis Tanovic tratto da un testo di Bernard-Henri Levy e Cartas da guerra di Ivo M. Ferreira racconto del carteggio  di António Lobo Antunes durante la guerra coloniale portoghese in Angola. Il filippino Lav Diaz in A Lullaby to the Sorrowful Mystery continua a riflettere sulla storia del suo Paese con un film della durata complessiva di otto ore. Soy Nero dell’iraniano Rafi Pitts, Quand on a 17 ans, The Commune del danese Thomas Vinterberg, Zero Days sullo spazio  spionistico-di guerra dentro e dietro  internet, del documentarista statunitense Alex Gibney.
clooneyGibney ha gia’ diretto ottimi docufilm come Enron: l’economia della truffa e Taxi to the Dark Side (Oscar del 2007). Racconta di Stuxnet, e-virus scoperto nel 2010 da alcuni espert, questo un virus che si autoriproduce; creato con assoluta evidenza dai governi di Usa e Israele, per sabotare il programma nucleare iraniano. Tutto normale nella nuova Guerra fredda ma il malware si è rivelato uno strumento incontrollabile capace di  paralizzare le infrastrutture di interi stati.
L’Italia sarà presente con una unica opera fra i 450 film di quest’anno a Berlino: il nuovo lavoro di Gianfranco Rosi, Fuocoammare, narrazione  con al centro Lampedusa luogo  ovviamente legato al tema della migrazione come prima porta d’Europa.
Dopo El Sicario, Room 164 e Sacro Gra – vincitore a Venezia, Gianfranco Rosi è trasferito per più di un anno sull’isola immaginata dalle rotte provando a  raccontare i diversi destini di chi la attraversa.
A parte i Coen, Spike Lee e Gibney, gli Usa sono presenti in concorso anche con Midnight Special di Jeff Nichols, un film familiare con venature science fiction che vanta fra gli interpreti Kirsten Dunst e Adam Driver.
Sempre fuori concorso Mahana del neozelandese Lee Tamahori, suo Once we were warriors, Saint Amour di Benoît Delépine e Gustave Kervern con Benoît Poelvoorde e un Gérard Depardieu,  Creepy di Kurosawa Kiyosh e sulla vita di Emily Dickinson, A quiet passion di terence Davies.
Biopic sul grande Miles Davis: Miles Ahead di Don Cheadle, cast con  Ewan McGregor e Michael Stuhlbarg. Luce sul pricipe dell’oscurita’ negli ultimi anni Settanta quando la crisi creativa del geniale trombettista e’ al culmine
La retrospettiva è dedicata ai film di lingua tedesca del 1966,  film della Brd e film della Ddr, i primi film “Junger deutscher Film” e poi “Neuer Deutscher Film” e dall’altra parte del Muro i film  che la SED aveva censurato.
Per i ricordi omaggiano le recenti scomparse di Alan Rickman, David Bowie e Ettore Scola. Sense and Sensitivity, The Man Who Fell to Earth e Le Bal, film a suo tempo già presentati a Berlino.
Molto atteso per l’attualità del tema  il nuovo lavoro di  Michael Moore,  Where to invade next. Non è un documentario ma guarda al tema sensibile dell’Europa ferita ed a una Berlino blindata come mai prima. E’ possibile si chiede il regista statunitense  offrirsi  al Pentagono – singolarmente- per invadere paesi stranieri ?
La sezione Panorama al solito punta lo sguardo su pellicole stimolanti e spiazzanti in programma il bio-doc di Fenton Bailey e Randy Barbato su Robert Mapplethorpe. Ieri sera ha aperto con  Já, Olga Hepnarová, film bello e difficile con una straordinaria protagonista. La storia dell’alienazione sociale nei primi annai settanta in Cecoslovacchia. Rifiuto del lavoro, della famiglia della sessualità imposta; una ricerca di disperata della propria individualità che sembra essere libera solo lontano dalla vita comune.

Dal nostro inviato Marco Guarella


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