COPANELLO (Stalettì) – Puntuale come un orologio, ieri mattina, è partita la verifica disposta dall'amministrazione provinciale, sulla sponda del fiume Alessi, che ha confermato quanto denunciato dall'imprenditore, Domenico Coraci, in un esposto inviato a palazzo di Vetro. Dal sopralluogo spunta perfino una fantomatica "proprietà privata"!
Nove e trenta del mattino, pioviggina, odori invernali gradevolissimi si mischiano al profumo del mare agitato e alla foschia grigiastra. La stagione fredda ha il suo fascino, da queste parti, e infatti c’è chi vive tutto l’anno.
Ma c’è pure chi, nel silenzio della stagione e lontano da occhi indiscreti approfitta per fare i suoi piccoli abusi.
Arriva la jeep della polizia provinciale, sono in tre, due agenti in divisa e il geometra Giampà.
“Buongiorno! Vi seguiamo sul posto”. Ok, si va. Qualche centiano di metri tra villette fronte mare a palazzine, a bordo di un potente fuoristrada, e raggiungiamo la stradina che conduce sulla sponda del fiume Alessi. Una volta giunti sul posto, possiamo solo limitarci a guardarla da una ventina di metri di distanza: l’accesso è bloccato da una recinzione metallica sigillata da una catena serrata con un lucchetto. Mentre, in posizione centrale, sulla parte alta della rete, è ben visibile un cartello con una scritta eloquente: Proprietà privata. Chissà…
Il tecnico incaricato dalla Provincia scende dal mezzo dà un’occhiata, si guarda intorno, scruta la zona e chiede: “L’area in cui è stato rinvenuto il materiale denunciato è più giù, vero?”. “Sì, è più giù verso la foce – risponde Coraci, sicuro di se – si raggiunge da questo varco, ma come si può notare, la recinzione non consente il passaggio e quindi non possiamo arrivare”.
Il giovane imprenditore accenna un sorrisino sulle labbra ma dà proprio la sensazione di avere la certezza che quella recinzione, quel lucchetto e quel cartello non siano affatto regolari, tuttavia, il geometra Giampà non si sbilancia e osserva in silenzio.
Qualche attimo di pausa poi ribatte: “Ok, allora facciamo i rilievi fotografici, per il momento, documentiamo tutto. Poi, si vedrà.
Mentre uno degli agenti procede con il sevizo fotografico il tecnico spiega: “Questo fiume ha un problema serio: il letto ha una pendenza minima quasi a zero, e quindi rischia di riempirsi facilmente e di provocare danni anche nelle zone adiacenti. Va monitorato con una certa fequenza e comunque – sottolinea – sono gli enti locali che devono inviare le segnalazioni , a seguito delle quali l’ente provinciale studia i vari interventi. Ad esempio, per il fiume Alessi sono stati già finanziati i lavori di ripristino del gabbione in pietra che vedete inclinato, quasi staccato dal terreno”.
E’ verosimile pensare, dunque, che un’altra piena possa risucchiare e trascinare in mare tutto quel materiale rinvenuto accanto al villaggio Poseidon, compreso il pollaio.
“Perfetto, possiamo proseguire il sopralluogo – suggerisce il geometra – ci conviene a questo punto andare sul ponte che insiste sul fiume e dare qualche altra occhiata, è probabile che da lì riusciamo a vedere i materiali denunciati nella relazione giunta in Provincia”.
Neppure due minuti più tardi e siamo già sul ponte. “Eccoli là, geometra – afferma Coraci – si notano con chiarezza sia i pedalò che il pollaio. E si nota anche meglio il gabbione di pietra inclinato verso il letto del fiume”. “Si, si, ok – risponde Giampà – facciamo qualche altro scatto e andiamo via, per il momento va bene così”.
Perfetto, il sopralluogo è terminato, si attendono gli esiti della prima perizia. Da evidenziare, la totale assenza del Comune di Stalettì che nonostante l’interessamento dei carabinieri, dell’Asp e della Provincia, ha ritenuto opportuno rimanere fuori da una vicenda che tuttavia ricade sul proprio territorio.
Qualche ora più tardi, nel pomeriggio, giunge la notizia che qualcuno si è affrettato a sistemare l’area adiacente al pollaio. Sono spariti alcuni ferri, nulla di più. Restano intatti il pollaio, e un centinaio di metri più su, la recinzione metallica che continua a ostruire un passaggio che di privato sembra avere molto poco!
La Provincia interviene e qualcuno fa pulizia…
COPANELLO (Stalettì) – Puntuale come un orologio, ieri mattina, è partita la verifica disposta dall'amministrazione provinciale, sulla sponda del fiume Alessi, che ha confermato quanto denunciato dall'imprenditore, Domenico Coraci, in un esposto inviato a palazzo di Vetro. Dal sopralluogo spunta perfino una fantomatica "proprietà privata"!
Nove e trenta del mattino, pioviggina, odori invernali gradevolissimi si mischiano al profumo del mare agitato e alla foschia grigiastra. La stagione fredda ha il suo fascino, da queste parti, e infatti c’è chi vive tutto l’anno.
Ma c’è pure chi, nel silenzio della stagione e lontano da occhi indiscreti approfitta per fare i suoi piccoli abusi.
Arriva la jeep della polizia provinciale, sono in tre, due agenti in divisa e il geometra Giampà.
“Buongiorno! Vi seguiamo sul posto”. Ok, si va. Qualche centiano di metri tra villette fronte mare a palazzine, a bordo di un potente fuoristrada, e raggiungiamo la stradina che conduce sulla sponda del fiume Alessi. Una volta giunti sul posto, possiamo solo limitarci a guardarla da una ventina di metri di distanza: l’accesso è bloccato da una recinzione metallica sigillata da una catena serrata con un lucchetto. Mentre, in posizione centrale, sulla parte alta della rete, è ben visibile un cartello con una scritta eloquente: Proprietà privata. Chissà…
Il tecnico incaricato dalla Provincia scende dal mezzo dà un’occhiata, si guarda intorno, scruta la zona e chiede: “L’area in cui è stato rinvenuto il materiale denunciato è più giù, vero?”. “Sì, è più giù verso la foce – risponde Coraci, sicuro di se – si raggiunge da questo varco, ma come si può notare, la recinzione non consente il passaggio e quindi non possiamo arrivare”.
Il giovane imprenditore accenna un sorrisino sulle labbra ma dà proprio la sensazione di avere la certezza che quella recinzione, quel lucchetto e quel cartello non siano affatto regolari, tuttavia, il geometra Giampà non si sbilancia e osserva in silenzio.
Qualche attimo di pausa poi ribatte: “Ok, allora facciamo i rilievi fotografici, per il momento, documentiamo tutto. Poi, si vedrà.
Mentre uno degli agenti procede con il sevizo fotografico il tecnico spiega: “Questo fiume ha un problema serio: il letto ha una pendenza minima quasi a zero, e quindi rischia di riempirsi facilmente e di provocare danni anche nelle zone adiacenti. Va monitorato con una certa fequenza e comunque – sottolinea – sono gli enti locali che devono inviare le segnalazioni , a seguito delle quali l’ente provinciale studia i vari interventi. Ad esempio, per il fiume Alessi sono stati già finanziati i lavori di ripristino del gabbione in pietra che vedete inclinato, quasi staccato dal terreno”.
E’ verosimile pensare, dunque, che un’altra piena possa risucchiare e trascinare in mare tutto quel materiale rinvenuto accanto al villaggio Poseidon, compreso il pollaio.
“Perfetto, possiamo proseguire il sopralluogo – suggerisce il geometra – ci conviene a questo punto andare sul ponte che insiste sul fiume e dare qualche altra occhiata, è probabile che da lì riusciamo a vedere i materiali denunciati nella relazione giunta in Provincia”.
Neppure due minuti più tardi e siamo già sul ponte. “Eccoli là, geometra – afferma Coraci – si notano con chiarezza sia i pedalò che il pollaio. E si nota anche meglio il gabbione di pietra inclinato verso il letto del fiume”. “Si, si, ok – risponde Giampà – facciamo qualche altro scatto e andiamo via, per il momento va bene così”.
Perfetto, il sopralluogo è terminato, si attendono gli esiti della prima perizia. Da evidenziare, la totale assenza del Comune di Stalettì che nonostante l’interessamento dei carabinieri, dell’Asp e della Provincia, ha ritenuto opportuno rimanere fuori da una vicenda che tuttavia ricade sul proprio territorio.
Qualche ora più tardi, nel pomeriggio, giunge la notizia che qualcuno si è affrettato a sistemare l’area adiacente al pollaio. Sono spariti alcuni ferri, nulla di più. Restano intatti il pollaio, e un centinaio di metri più su, la recinzione metallica che continua a ostruire un passaggio che di privato sembra avere molto poco!
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