Dal nostro corrispondente a RIO DE JANEIRO
EMANUELE PANCI
La terza storia che vi raccontiamo in questa rubrica dedicata al brasile è quella di Agabelli Oliveria modella e ballerina della scuola di Samba Imperatriz. Agabelli è una carioca che sin da piccola muove i suoi primi passi nella danza. Nata con la passione per il Samba e per il carnevale, oggi passista di professione ci racconta la sua storia e il suo Brasile.
A quanti anni hai cominciato a danzare?
Ho cominciato da piccolissima, sono nata con la passione per la danza. È la mia vita, non credo di poter vivere senza danza.
Quando hai sfilato per la prima volta?
Ho sempre fatto parte o meglio ho sempre “vissuto” la scuola sin da bambina. La mia abitazione si trova vicinissima alla sede dell’Imperatriz quindi la mia famiglia da sempre frequenta e vive la scuola ed io di conseguenza sin da piccolissima ero li a giocare e danzare. La mia prima sfilata l’ho fatta a 17 anni, mentre l’ingresso nel gruppo dei passisti l’ho fatto a 20 anni.
Cos’è una passista e soprattutto come ci si diventa?
La passista è una delle ballerine della scuola di samba. La sfilata carnevalesca è composta da migliaia di persone che sfilano davanti ad un pubblico ed una giuria. Ogni blocco di samba, durante la sfilata, forma un serpentone di diviso in tante frazioni chiamate ali. La passista è l’ala nel quale vengono inserite le persone che all’interno della scuola “Sambano” meglio. Per diventare passista bisogna sostenere una prova di danza che molto difficile. Io, fortunatamente, sono riuscita a superare la prova al primo tentativo, ma non è sempre cosi. Ci sono persone che provano e riprovano e non riescono. Diciamo che sono stata molto fortunata (ride ndr).
Che sensazioni hai provato dopo aver superato la prova?
Una sensazione unica difficile da spiegare, una gioia immensa. Cominciai a gridare e saltare da un lato e dall’altro della scuola, e la sera andai a festeggiare con gli amici.
Si dice che la passista non sia ben vista dai direttori delle scuole, è vero?
È un’opinione molto diffusa che, però, non condivido. Si è creata per la poca professionalità di alcune colleghe che esagerano nel proporsi. La poca professionalità di alcune sta pregiudicando l’ottimo lavoro di tutte le altre. Io comunque rimango dell’idea che la maggior parte di noi riesce a mantenere perfettamente il suo ruolo all’interno della sfilata.
Qual’ è importanza della passista nella sfilata?
Fondamentale. Noi e la batteria (l’ala musicale n.d.r.) siamo il cuore della scuola, rappresentiamo la parte più importante della sfilata.
Tu ricevi uno stipendio per sfilare?
No, per sfilare non ricevo nulla. La sfilata che faccio durante il carnevale è pura passione non percepisco nemmeno un rimborso. Anzi, per dirla tutta la partecipazione alla sfilata mi costa e non poco. Sostengo diverse spese.
Quali, puoi fare un esempio?
Gli abiti della sfilata…quelli sono a mio carico, etc…
Se non percepisci nessuno stipendio perché essere passista ?
Passione e amore per il carnevale e per la danza come le dicevo prima. Non riesco a vedermi senza danza. Comunque da quando sono diventata passista mi si sono aperte molte porte, faccio spettacoli l’intero anno. Ad esempio proprio questa sera ne ho uno.
Cosa rappresenta per te il carnevale?
Tutto. Come le dicevo è la mia passione, non riesco a immaginare la mia vita senza il carnevale (ride ndr).
Tu vivi di sola danza o hai un’altra occupazione?
Quando sono libera dagli impegni di lavoro con la danza grazie ad un corso che feci anni fa mi diletto con l’estetica, ossia faccio “unghie e capelli” ho un discreto numero di clienti. (ride n.d.r.)
Il brasile sta vivendo un grande boom economico, questa crescita che sta avendo il paese tu la percepisci o per quanto ti riguarda le cose sono rimaste come erano prima?
Io personalmente sto vivendo un momento felice, mi sto realizzando lavorativamente ma questo è riferito alla mia sola situazione personale. Per quanto riguarda il resto il miglioramento economico che ha avuto il paese io non lo vedo, non lo percepisco. A mio avviso la situazione non è molto differente rispetto a prima.
Quali sono le cose buone e quali quelle cattive in Brasile?
C’è tanta violenza e tanta “fame”, ma i brasiliani sono un popolo molto ospitale e gioioso. Poi, paesaggi incantevoli e, nelle città più grandi, tanti divertimenti. Nel complesso penso che il Brasile sia meraviglioso.
Se le dessero la possibilità di rinascere, vorrebbe rinascere qui o opterebbe per un altro paese?
Sicuramente qui. Amo troppo il mio paese.
Tra aggettivi per descrivere i brasiliani?
Beh, mi vuole mettere in difficoltà. Mi lasci pensare (una breve pausa): allegri, ospitali e generosi.
Tre aggettivi per descriverti?
Allegra, generosa, e indipendente.
Agabelli ci deve lasciare c’è uno spettacolo che, quindi ci saluta e corre via. A noi non resta che ringraziarla e fargli i più sinceri auguri.
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