CATANZARO – Michele Traversa ha finalmente presentato la sua Giunta. Nove assessori, solo due donne, tanti volti noti per una squadra che sintetizza nel migliore dei modi il governo regionale di centrodestra. Dall'Udc a Scopelliti, passando per le varie anime del Pdl. Il capoluogo, in piccolo, diventa lo specchio della classe dirigente regionale.
Rullino i tamburi! Squillino le trombe! A Catanzaro è cominciata una nuova era, dicono da più parti i destrorsi dei tre colli per l’avvento del nuovo sindaco Michele Traversa.
Dna missino, ex assessore regionale al Turismo e per due volte di fila presidente della Provincia, l’attuale (e ancora in carica) parlamentare del Pdl, ha da poco varato la sua Giunta comunale tecnica (forse sì, in alcuni casi) e politica (certamente). D’altronde, era illusorio immaginare una squadra di governo tecnica venir fuori da una coalizione vittoriosa formata da più di dieci liste e, soprattutto, in cui il sindaco è coordinatore provinciale del partito di Berlusconi.
Intanto, i catanzaresi, contenti, immaginano una città piena di parchi, verde, con il porto finalmente terminato, con una squadra di calcio almeno in serie B e un ruolo da vero capoluogo regionale. O, se non dovesse esserci tutto il resto, solo la squadra di calcio. Tanto, per l’immagine basta quella, la nostra gloriosa Us 1929 o (Fc?). Il cielo nero sulla testa non sembra preoccupare i cittadini di un luogo che quel colore vuole sempre averlo ben davanti.
Vedremo cosa faranno i nuovi nove (dieci con il sindaco) paladini della città, per il prossimo lustro (o saranno forse due?). Del resto, sarebbe inutile rammaricarsi per il ritorno nel bacino berlusconiano in una Regione che ha votato in controtendenza rispetto al resto della nazione e, soprattutto, ancora ammaliata dall’uomo immagine che governa dalla “sua” Reggio. E poi, sarebbe stato inutile aspettarsi qualcosa di meglio, visto che i cinque anni di amministrazione Olivo (centrosinistra) hanno portato poco, molto poco, in termini di sviluppo, eccezion fatta per qualche lodevole iniziativa (ad esempio lo Sportello per il microcredito), comunque lasciata partire soltanto un paio di mesi prima della scadenza elettorale di maggio.
I nove assessori sono volti noti della politica catanzarese. Tanto per cominciare, il vicesindaco Maria Grazia Caporale (una delle due donne, alla faccia delle quote rosa), classe 1943, non è esattamente il nuovo che avanza: prima missina, come il suo sindaco, poi aennina, adesso nel Pdl, nel 1995 è stata consigliere regionale per il partito di Fini rimodellato dopo la “svolta” di Fiuggi. Per lei, inoltre, la delega all’Urbanistica.
Alla Cultura e al Turismo, invece, la figurina da attaccare sull’album è quella di Nicola Armignacca, (classe 1974, è il più giovane della compagnia) professore d’italiano, latino e greco al liceo classico e attuale consigliere provinciale, dal 1997 al 2005 è stato consigliere comunale per An. Insegna greco e latino insieme, quindi può benissimo fare il consigliere provinciale e l’assessore comunale.
Al Bilancio, Tributi e Fondi Ue, Filippo Mancuso ha sciolto le riserve e accettato, infine, il posto di governo. Moderato (è stato eletto con Adc), è alla prima legislatura.
Moderato come Mancuso, ma esperto e navigato, Giuseppe Calabretta (Udc) è stato uno dei numi tutelari dei democristiani della Provincia, almeno dal 1985. Per lui il “posticino” ai Lavori pubblici.
Da “Catanzaro da vivere”, una delle due espressioni del governo regionale (il padre putativo è Piero Aiello) nella coalizione elettorale, ci sono Franco Nania e Stefania Lo Giudice. Per il primo l’assessorato all’Ambiente, punto critico di una città dove il verde è scarso e i problemi sono tanti. Per la seconda, la pubblica Istruzione, le Pari opportunità e lo Sport, sperando che nell’ultimo campo sappia fare meglio del suo predecessore Danilo Gatto. Non sarà difficile, ma riuscisse a far peggio sarebbe un record. Probabilmente, però, non abboccherà all’amo di un Duilio Di Vincenz qualunque.
Alle Attività economiche c’è poi Ermanno Ferragina, anche lui passato dalle parti della Regione con incarichi dirigenziali.
Fulvio Scarpino (Politiche sociali etc.), proviene dall’altra espressione regionale, la “lista Scopelliti” (Claudio Parente è il demiurgo).
Infine, per Massimo Lomonaco, c’è il “divano” da assessore al Personale, alla Mobilità e al Traffico e, per questo, merita un grosso in bocca al lupo, perché lo attende l’impresa impossibile di rendere più vivibile ai pedoni una città già strutturalmente invivibile. Sempre che voglia farlo.
Oltre a quella, scontata, di Traversa, si notano le lunghe mani di Scopelliti, Tallini, Aiello e Wanda Ferro. Il Pdl, in sostanza, appare molto compatto. Vedremo, poi, quanto durerà se dovesse cadere il governo nazionale.
Ritornando alla Giunta, per concludere, sono tante le deleghe rimaste al sindaco. Altrimenti che sorta di “deus ex machina” sarebbe?
Traversa gestirà i Rapporti con le Istituzioni, le Società partecipate (qui son dolori), l’Arredo urbano, il Verde attrezzato e, ovviamente, i Parchi urbani e la Cura della città. Ha dichiarato di voler visitare i quartieri ogni mattina alle 7, per capire quali sono i problemi. Gli auguriamo buona fortuna. Certamente, un punto a favore l’ha già raggiunto: a quell’ora eviterà il traffico!
I cittadini sognano una nuova era, chissà…
CATANZARO – Michele Traversa ha finalmente presentato la sua Giunta. Nove assessori, solo due donne, tanti volti noti per una squadra che sintetizza nel migliore dei modi il governo regionale di centrodestra. Dall'Udc a Scopelliti, passando per le varie anime del Pdl. Il capoluogo, in piccolo, diventa lo specchio della classe dirigente regionale.
Rullino i tamburi! Squillino le trombe! A Catanzaro è cominciata una nuova era, dicono da più parti i destrorsi dei tre colli per l’avvento del nuovo sindaco Michele Traversa.
Dna missino, ex assessore regionale al Turismo e per due volte di fila presidente della Provincia, l’attuale (e ancora in carica) parlamentare del Pdl, ha da poco varato la sua Giunta comunale tecnica (forse sì, in alcuni casi) e politica (certamente). D’altronde, era illusorio immaginare una squadra di governo tecnica venir fuori da una coalizione vittoriosa formata da più di dieci liste e, soprattutto, in cui il sindaco è coordinatore provinciale del partito di Berlusconi.
Intanto, i catanzaresi, contenti, immaginano una città piena di parchi, verde, con il porto finalmente terminato, con una squadra di calcio almeno in serie B e un ruolo da vero capoluogo regionale. O, se non dovesse esserci tutto il resto, solo la squadra di calcio. Tanto, per l’immagine basta quella, la nostra gloriosa Us 1929 o (Fc?). Il cielo nero sulla testa non sembra preoccupare i cittadini di un luogo che quel colore vuole sempre averlo ben davanti.
Vedremo cosa faranno i nuovi nove (dieci con il sindaco) paladini della città, per il prossimo lustro (o saranno forse due?). Del resto, sarebbe inutile rammaricarsi per il ritorno nel bacino berlusconiano in una Regione che ha votato in controtendenza rispetto al resto della nazione e, soprattutto, ancora ammaliata dall’uomo immagine che governa dalla “sua” Reggio. E poi, sarebbe stato inutile aspettarsi qualcosa di meglio, visto che i cinque anni di amministrazione Olivo (centrosinistra) hanno portato poco, molto poco, in termini di sviluppo, eccezion fatta per qualche lodevole iniziativa (ad esempio lo Sportello per il microcredito), comunque lasciata partire soltanto un paio di mesi prima della scadenza elettorale di maggio.
I nove assessori sono volti noti della politica catanzarese. Tanto per cominciare, il vicesindaco Maria Grazia Caporale (una delle due donne, alla faccia delle quote rosa), classe 1943, non è esattamente il nuovo che avanza: prima missina, come il suo sindaco, poi aennina, adesso nel Pdl, nel 1995 è stata consigliere regionale per il partito di Fini rimodellato dopo la “svolta” di Fiuggi. Per lei, inoltre, la delega all’Urbanistica.
Alla Cultura e al Turismo, invece, la figurina da attaccare sull’album è quella di Nicola Armignacca, (classe 1974, è il più giovane della compagnia) professore d’italiano, latino e greco al liceo classico e attuale consigliere provinciale, dal 1997 al 2005 è stato consigliere comunale per An. Insegna greco e latino insieme, quindi può benissimo fare il consigliere provinciale e l’assessore comunale.
Al Bilancio, Tributi e Fondi Ue, Filippo Mancuso ha sciolto le riserve e accettato, infine, il posto di governo. Moderato (è stato eletto con Adc), è alla prima legislatura.
Moderato come Mancuso, ma esperto e navigato, Giuseppe Calabretta (Udc) è stato uno dei numi tutelari dei democristiani della Provincia, almeno dal 1985. Per lui il “posticino” ai Lavori pubblici.
Da “Catanzaro da vivere”, una delle due espressioni del governo regionale (il padre putativo è Piero Aiello) nella coalizione elettorale, ci sono Franco Nania e Stefania Lo Giudice. Per il primo l’assessorato all’Ambiente, punto critico di una città dove il verde è scarso e i problemi sono tanti. Per la seconda, la pubblica Istruzione, le Pari opportunità e lo Sport, sperando che nell’ultimo campo sappia fare meglio del suo predecessore Danilo Gatto. Non sarà difficile, ma riuscisse a far peggio sarebbe un record. Probabilmente, però, non abboccherà all’amo di un Duilio Di Vincenz qualunque.
Alle Attività economiche c’è poi Ermanno Ferragina, anche lui passato dalle parti della Regione con incarichi dirigenziali.
Fulvio Scarpino (Politiche sociali etc.), proviene dall’altra espressione regionale, la “lista Scopelliti” (Claudio Parente è il demiurgo).
Infine, per Massimo Lomonaco, c’è il “divano” da assessore al Personale, alla Mobilità e al Traffico e, per questo, merita un grosso in bocca al lupo, perché lo attende l’impresa impossibile di rendere più vivibile ai pedoni una città già strutturalmente invivibile. Sempre che voglia farlo.
Oltre a quella, scontata, di Traversa, si notano le lunghe mani di Scopelliti, Tallini, Aiello e Wanda Ferro. Il Pdl, in sostanza, appare molto compatto. Vedremo, poi, quanto durerà se dovesse cadere il governo nazionale.
Ritornando alla Giunta, per concludere, sono tante le deleghe rimaste al sindaco. Altrimenti che sorta di “deus ex machina” sarebbe?
Traversa gestirà i Rapporti con le Istituzioni, le Società partecipate (qui son dolori), l’Arredo urbano, il Verde attrezzato e, ovviamente, i Parchi urbani e la Cura della città. Ha dichiarato di voler visitare i quartieri ogni mattina alle 7, per capire quali sono i problemi. Gli auguriamo buona fortuna. Certamente, un punto a favore l’ha già raggiunto: a quell’ora eviterà il traffico!
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