CATANZARO. Dopo circa due mesi e mezzo, una ventina di famiglie può fare ritorno in contrada Ianò. I danni provocati dalle piogge hanno lasciato i segni indelebili, sul territorio, provocando danni serissimi ai residenti e alle attività commerciali della zona. Da qualche giorno, i lavori di ripristino della viabilità, sulla strada per Magisano e la lenta ripresa. Ma ancora c'è molto da fare.
Sono passati circa due mesi e mezzo dai giorni delle frane che hanno devastato il territorio calabrese ma restano ancora visibili e, in molti casi irrisolti, i danni prodotti dalle abbondanti piogge che si sono abbattute sulla Calabria, in questo inverno rigido e freddo che ha provocato danni serissimi ai cittadini. Basti pensare alla montagna di Maierato (in provincia di Vibo Valenzia), venuta giù come il burro, ai crolli sull’A3, alle ferite inferte ad una rete stradale provinciale gracile.
Il dramma di contrada Ianò, a nord del capoluogo di regione, dove decine di famiglie sono state costrette ad abbandonare le proprie case. Questa è la realtà di una regione debole e piena di problemi dove il territorio è stato vituperato, stuprato, disboscato. In tutti questi anni le politiche non hanno puntato sulla salvaguardia ambientale e sulla sua messa in sicurezza del territorio, e chi doveva vigilare per non consentire l’abusivismo ha chiuso più di un occhio, adottando la linea del “lascia fare”.
Questi i sono i risultati. Per non parlare degli incendi che hanno cancellato decine di ettari di bosco indebolendo montagne e colline. In contrada Ianò, la settimana scorsa, sono tornate a casa circa venti famiglie ma la situazione non è assolutamente risolta. Il rischio di smottamenti è ancora presente e la strada nuova per Magisano resta chiusa al transito, dai primi di febbraio.
Venerdì 16 aprile, una grossa manifestazione di protesta organizzata dai residenti della zona, ha attraversato le strade della città concludendo il corteo proprio sotto il palazzo del governo, in piazza prefettura. In centinaia hanno seguito gli striscioni di protesta reclamando interventi urgenti da parte dello Stato e della Protezione civile. Presenti esponenti politici di opposti schieramenti rappresentati dai consiglieri regionali neo-eletti nel Pdl, Piero Aiello (successivamente nominato assessore all’Urbanistica) e Domenico Tallini (alla guida del Personale).
Quindi, l’incontro con il prefetto e la decisione di ripristinare velocemente il transito della strada per Magisano. I lavori partono la settimana successiva (lunedì scorso) ma da una rapida visita dei luoghi si tratta di toppe messe per ripristinare la viabilità.
Le immagini parlano chiaro. I muri di contenimento sono inclinati verso la carreggiata, il tubo di scolo delle acque bianche è ancora fuori dal terreno, alcuni edifici sono inagibili, la strada non è stata ancora asfaltata.
Ciò che è stato fatto fino ad ora è un battuto di terra su cui, nei prossimi giorni, sarà spalmato l’asfalto. Insomma, nulla di definitivo. La viabilità sarà nuovamente concessa ma i rischi insistono nella zona. Il bilancio è pesante.
Molte famiglie non possono ritornare nelle proprie case e numerosi esercizi commerciali hanno subito ingenti danni economici. C’è pure chi ha perso casa e lavoro.
Frane in Calabria: Il popolo delle scatole rotte scende in piazza!
CATANZARO. Dopo circa due mesi e mezzo, una ventina di famiglie può fare ritorno in contrada Ianò. I danni provocati dalle piogge hanno lasciato i segni indelebili, sul territorio, provocando danni serissimi ai residenti e alle attività commerciali della zona. Da qualche giorno, i lavori di ripristino della viabilità, sulla strada per Magisano e la lenta ripresa. Ma ancora c'è molto da fare.
Sono passati circa due mesi e mezzo dai giorni delle frane che hanno devastato il territorio calabrese ma restano ancora visibili e, in molti casi irrisolti, i danni prodotti dalle abbondanti piogge che si sono abbattute sulla Calabria, in questo inverno rigido e freddo che ha provocato danni serissimi ai cittadini. Basti pensare alla montagna di Maierato (in provincia di Vibo Valenzia), venuta giù come il burro, ai crolli sull’A3, alle ferite inferte ad una rete stradale provinciale gracile.
Il dramma di contrada Ianò, a nord del capoluogo di regione, dove decine di famiglie sono state costrette ad abbandonare le proprie case. Questa è la realtà di una regione debole e piena di problemi dove il territorio è stato vituperato, stuprato, disboscato. In tutti questi anni le politiche non hanno puntato sulla salvaguardia ambientale e sulla sua messa in sicurezza del territorio, e chi doveva vigilare per non consentire l’abusivismo ha chiuso più di un occhio, adottando la linea del “lascia fare”.
Questi i sono i risultati. Per non parlare degli incendi che hanno cancellato decine di ettari di bosco indebolendo montagne e colline. In contrada Ianò, la settimana scorsa, sono tornate a casa circa venti famiglie ma la situazione non è assolutamente risolta. Il rischio di smottamenti è ancora presente e la strada nuova per Magisano resta chiusa al transito, dai primi di febbraio.
Venerdì 16 aprile, una grossa manifestazione di protesta organizzata dai residenti della zona, ha attraversato le strade della città concludendo il corteo proprio sotto il palazzo del governo, in piazza prefettura. In centinaia hanno seguito gli striscioni di protesta reclamando interventi urgenti da parte dello Stato e della Protezione civile. Presenti esponenti politici di opposti schieramenti rappresentati dai consiglieri regionali neo-eletti nel Pdl, Piero Aiello (successivamente nominato assessore all’Urbanistica) e Domenico Tallini (alla guida del Personale).
Quindi, l’incontro con il prefetto e la decisione di ripristinare velocemente il transito della strada per Magisano. I lavori partono la settimana successiva (lunedì scorso) ma da una rapida visita dei luoghi si tratta di toppe messe per ripristinare la viabilità.
Le immagini parlano chiaro. I muri di contenimento sono inclinati verso la carreggiata, il tubo di scolo delle acque bianche è ancora fuori dal terreno, alcuni edifici sono inagibili, la strada non è stata ancora asfaltata.
Ciò che è stato fatto fino ad ora è un battuto di terra su cui, nei prossimi giorni, sarà spalmato l’asfalto. Insomma, nulla di definitivo. La viabilità sarà nuovamente concessa ma i rischi insistono nella zona. Il bilancio è pesante.
Molte famiglie non possono ritornare nelle proprie case e numerosi esercizi commerciali hanno subito ingenti danni economici. C’è pure chi ha perso casa e lavoro.
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