CATANZARO. Il team locale, nato dalle ceneri dei “Red Eagles”, una delle pionieristiche esperienze di questo sport in ambito nazionale, si prepara ad una nuova stagione. L’obiettivo rimane immutato: diffondere anche in terra calabra i valori e i principi dello sport più diffuso negli “States”, che nel nostro paese stenta ancora a decollare.
Correva l’anno 1985. A Catanzaro l’ing. Raimondo Silipo riesce ad aggregare un gruppo di ragazzi e fonda le “Aquile rosse”. Il ruolo di allenatori viene affidato a Troy Kunax e Mark Rubic provenienti dalla base militare americana di Sellia Marina.
L’esperienza va avanti tra alti e bassi. I buoni risultati raggiunti dal team si accompagnano alle difficoltà logistiche ed economiche che uno “sport minore” è “costretto” ad incontrare, in Italia dove il calcio egemonizza in maniera quasi esclusiva l’attenzione dei cittadini.
Il nucleo storico dei “Red Eagles” non si da per vinto e nel 2008 fonda gli Highlanders (oggi Assitur Highlanders Catanzaro).
Abbiamo raggiunto il team durante un allenamento un sabato pomeriggio al “campo scuola”. I players non mostrano nessun imbarazzo dinnanzi la macchina fotografica e seguono alle lettera le indicazioni del coach, incuranti della mia presenza.
La squadra oggi è composta da un gruppo di ragazzi che con grande impegno e dedizione si allena, sotto la guida di Massimo Marino, tre volte a settimana, a prescindere dalle condizioni climatiche (sono rarissimi i casi in cui una partita di football è stata rinviata per maltempo), cementando tra i players un forte legame fondato sul sacrificio e sulla sconfinata passione per la palla ovale. Forte di tre campionati alle spalle, anche quest’anno la compagine catanzarese intende prendere parte al campionato italiano di football a 9. La società sta facendo conoscere questo sport tra i giovani, puntando a disputare fin dall’anno prossimo anche i campionati giovanili. La dirigenza punta decisamente su un mix di giovani e giocatori esperti che permetta ai primi di trarre il massimo dall’esperienza dei secondi così da formare un nucleo stabile di atleti su cui fare affidamento anche per le future stagioni agonistiche.
Football Americano, ecco gli “Highlanders”
CATANZARO. Il team locale, nato dalle ceneri dei “Red Eagles”, una delle pionieristiche esperienze di questo sport in ambito nazionale, si prepara ad una nuova stagione. L’obiettivo rimane immutato: diffondere anche in terra calabra i valori e i principi dello sport più diffuso negli “States”, che nel nostro paese stenta ancora a decollare.
Correva l’anno 1985. A Catanzaro l’ing. Raimondo Silipo riesce ad aggregare un gruppo di ragazzi e fonda le “Aquile rosse”. Il ruolo di allenatori viene affidato a Troy Kunax e Mark Rubic provenienti dalla base militare americana di Sellia Marina.
L’esperienza va avanti tra alti e bassi. I buoni risultati raggiunti dal team si accompagnano alle difficoltà logistiche ed economiche che uno “sport minore” è “costretto” ad incontrare, in Italia dove il calcio egemonizza in maniera quasi esclusiva l’attenzione dei cittadini.
Il nucleo storico dei “Red Eagles” non si da per vinto e nel 2008 fonda gli Highlanders (oggi Assitur Highlanders Catanzaro).
Abbiamo raggiunto il team durante un allenamento un sabato pomeriggio al “campo scuola”. I players non mostrano nessun imbarazzo dinnanzi la macchina fotografica e seguono alle lettera le indicazioni del coach, incuranti della mia presenza.
La squadra oggi è composta da un gruppo di ragazzi che con grande impegno e dedizione si allena, sotto la guida di Massimo Marino, tre volte a settimana, a prescindere dalle condizioni climatiche (sono rarissimi i casi in cui una partita di football è stata rinviata per maltempo), cementando tra i players un forte legame fondato sul sacrificio e sulla sconfinata passione per la palla ovale. Forte di tre campionati alle spalle, anche quest’anno la compagine catanzarese intende prendere parte al campionato italiano di football a 9. La società sta facendo conoscere questo sport tra i giovani, puntando a disputare fin dall’anno prossimo anche i campionati giovanili. La dirigenza punta decisamente su un mix di giovani e giocatori esperti che permetta ai primi di trarre il massimo dall’esperienza dei secondi così da formare un nucleo stabile di atleti su cui fare affidamento anche per le future stagioni agonistiche.
Correva l’anno 1985. A Catanzaro l’ing. Raimondo Silipo riesce ad aggregare un gruppo di ragazzi e fonda le “Aquile rosse”. Il ruolo di allenatori viene affidato a Troy Kunax e Mark Rubic provenienti dalla base militare americana di Sellia Marina.
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