Oltre trecento supporters giallorossi a Castellammare di Stabia
Siamo nei minuti finali. Si gioca su ogni pallone, il Catanzaro di Auteri come al solito fa la partita. Palleggio, verticalizzazioni, tocchi di prima! E’ una squadra rimaneggiata soprattutto in attacco ma gioca alla grande. La Juve Stabia pensa a contenere e va di ripartenze. Importante è non perdere ma il Catanzaro osa di più. Serve la vittoria per riaprire il campionato e soprattutto per battere la Juve Stabia dei record che ancora non ha mai perso.
Sugli spalti circa 350 tifosi soffrono e sperano nel miracolo, tifando e incitando la squadra. Mercoledì sera la trasferta è dura e impegnativa. Ma è troppo importante per stare a casa e l’entusiasmo trascina decine di mezzi fino al Menti gremito in ogni ordine di posto.
Ad un certo punto accade ciò che nessuno si aspetta. Un segno del destino! Scatto di Giannone sulla linea laterale dell’area di rigore, il difensore ci mette il piede e aggancia il fantasista campano che casca giù. L’arbitro non ha dubbi: rigore!!! Il dito del direttore di gara indica inequivocabilmente il dischetto mentre i giocatori della Juve Stabia corrono verso il guardalinee per protestare. Urla strozzate nel settore ospiti disegnano scenari onirici! Pochi secondi e Giannò, ribattezzato così dai suoi compagni, sistema il pallone sul dischetto, dà un’occhiata al portiere, prende la rincorsa, tira forte e la palla s’insacca sotto l’incrocio alla sinistra del portiere che non può nulla. Gooooooooooooooool! Un boato incontenibile di gioia fa tremare lo stadio che resta ammutolito di fronte all’esultanza dei sostenitori ospiti in delirio. Scene di giubilo! I minuti finali saranno un torello. La Juve Stabia è in coma e lo stadio lentamente si svuota. Al triplice fischio incomincia la festa dei tifosi in tripudio che tornano a casa in tarda nottata ma con il cuore pieno di gioia.
Questo è il mio finale e lo voglio immaginare così! E’ il finale che merita questa squadra di forti calciatori di cui andare orgogliosi. È il finale che merita il Mr capace di trasferire concetti di calcio in campo degni da altro palcoscenico. E’ il finale che merita il popolo giallorosso attaccato allo schermo di Eleven sport pronto a saltare di gioia. E’ il finale che merita il presidente che ha fatto sentire la sua presenza ai calciatori in campo pochi minuti prima del match. E’ il finale che merita anche il numero 10 del Catanzaro, che dio lo benedica, a cui il diavoletto quella sera ha messo in testa brutti pensieri e lo ha reso umano troppo umano a tal punto da renderlo terribilmente odioso e dannoso per se e per gli altri! Il resto lo lasciamo alla triste realtà che spesso ammazza i sogni e ci fa tornare indietro a quei momenti cruciali dove in pochi secondi si è passati dalla gioia alla delusione totale!
E c’è chi, come me, è ancora lì, in attesa che quel rigore venga battuto, pietrificato, come in un fermo immagine che cristallizza una scena tutta da raccontare, poco prima che quell’assurdo e inopportuno “cucchiaino” di Giannone finisca miseramente tra le braccia del portiere e stravolga l’umore collettivo.
Ecco, fermiamoci lì e pensiamo che tutto questo non sia mai accaduto, forse è l’unico modo per superare in fretta questo brutto episodio del campionato che spero non debba costare troppo caro… forza aquile e avanti tutta!
…E se il pallone finiva sotto l’incrocio!
Oltre trecento supporters giallorossi a Castellammare di Stabia
Siamo nei minuti finali. Si gioca su ogni pallone, il Catanzaro di Auteri come al solito fa la partita. Palleggio, verticalizzazioni, tocchi di prima! E’ una squadra rimaneggiata soprattutto in attacco ma gioca alla grande. La Juve Stabia pensa a contenere e va di ripartenze. Importante è non perdere ma il Catanzaro osa di più. Serve la vittoria per riaprire il campionato e soprattutto per battere la Juve Stabia dei record che ancora non ha mai perso.
Sugli spalti circa 350 tifosi soffrono e sperano nel miracolo, tifando e incitando la squadra. Mercoledì sera la trasferta è dura e impegnativa. Ma è troppo importante per stare a casa e l’entusiasmo trascina decine di mezzi fino al Menti gremito in ogni ordine di posto.
Ad un certo punto accade ciò che nessuno si aspetta. Un segno del destino! Scatto di Giannone sulla linea laterale dell’area di rigore, il difensore ci mette il piede e aggancia il fantasista campano che casca giù. L’arbitro non ha dubbi: rigore!!! Il dito del direttore di gara indica inequivocabilmente il dischetto mentre i giocatori della Juve Stabia corrono verso il guardalinee per protestare. Urla strozzate nel settore ospiti disegnano scenari onirici! Pochi secondi e Giannò, ribattezzato così dai suoi compagni, sistema il pallone sul dischetto, dà un’occhiata al portiere, prende la rincorsa, tira forte e la palla s’insacca sotto l’incrocio alla sinistra del portiere che non può nulla. Gooooooooooooooool! Un boato incontenibile di gioia fa tremare lo stadio che resta ammutolito di fronte all’esultanza dei sostenitori ospiti in delirio. Scene di giubilo! I minuti finali saranno un torello. La Juve Stabia è in coma e lo stadio lentamente si svuota. Al triplice fischio incomincia la festa dei tifosi in tripudio che tornano a casa in tarda nottata ma con il cuore pieno di gioia.
Questo è il mio finale e lo voglio immaginare così! E’ il finale che merita questa squadra di forti calciatori di cui andare orgogliosi. È il finale che merita il Mr capace di trasferire concetti di calcio in campo degni da altro palcoscenico. E’ il finale che merita il popolo giallorosso attaccato allo schermo di Eleven sport pronto a saltare di gioia. E’ il finale che merita il presidente che ha fatto sentire la sua presenza ai calciatori in campo pochi minuti prima del match. E’ il finale che merita anche il numero 10 del Catanzaro, che dio lo benedica, a cui il diavoletto quella sera ha messo in testa brutti pensieri e lo ha reso umano troppo umano a tal punto da renderlo terribilmente odioso e dannoso per se e per gli altri! Il resto lo lasciamo alla triste realtà che spesso ammazza i sogni e ci fa tornare indietro a quei momenti cruciali dove in pochi secondi si è passati dalla gioia alla delusione totale!
E c’è chi, come me, è ancora lì, in attesa che quel rigore venga battuto, pietrificato, come in un fermo immagine che cristallizza una scena tutta da raccontare, poco prima che quell’assurdo e inopportuno “cucchiaino” di Giannone finisca miseramente tra le braccia del portiere e stravolga l’umore collettivo.
Ecco, fermiamoci lì e pensiamo che tutto questo non sia mai accaduto, forse è l’unico modo per superare in fretta questo brutto episodio del campionato che spero non debba costare troppo caro… forza aquile e avanti tutta!
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