Tra meno di un mese Terramara compie un anno di vita. Il primo compleanno sarà festeggiato nel segno della verità, come ogni 12 dicembre, nel ricordo di quella micidiale esplosione che provocò, nel 1969 a Milano, la strage di piazza Fontana che segnò la storia d'Italia. A distanza di quasi un anno dalla sua prima uscita questo blog-journal indipendente vuole fare il salto di qualità…
Il progetto editoriale terramara nasce quasi un anno fa. Era il 12 dicembre 2009 quando comparì sul web, www.terramara.it, il “blog journal” indipendente. Era il quarantesimo anniversario della strage di piazza Fontana e il giornale partì proprio da lì, dalla memoria, dal ricordo di una giornata tragica che segnò la storia del nostro Paese. La linea editoriale fu tutta del suo direttore che peraltro è l’ispiratore del progetto complessivo e il suo fondatore. Ma fondamentale si rivelò il sostegno profuso da un gruppo di colleghi e amici che ne condivise, fin da subito, aspirazioni e orizzonti e che ringrazio. Così, nell’arco di un anno, terramara ha fatto passi da gigante riuscendo a calamitare l’attenzione di migliaia di lettori e raccogliendo gratificanti attestati di stima. Tutto è ampiamente documentato dal software che consente alla struttura di operare sul web e dal sistema di monitoraggio europeo offerto da google analytics a cui si è affidato per una scientifica e costante analisi statistica del proprio andamento quotidiano.
Terramara ha avuto l’onore e il piacere, nel corso di questi lunghi mesi, di ospitare decine di firme (a cui indirizzo la mia stima) e di pubblicare servizi originali ed interessanti rimanendo sempre fuori dalla logica della cronaca quotidiana. D’altra parte, sarebbe stato un flop per una nuova struttura editoriale a corto di risorse garantire una continuità su questo piano. E poi, mi stimolava l’idea di dare vita ad un prodotto nuovo, innovativo che lasciava ampi margini alla libertà d’espressione. E devo dire che non si è rivelata una scelta sbagliata. Nell’arco di questi mesi, terramara ha collezionato numerosissimi commenti grazie alla formula del blog-journal che consente ai lettori di postare la propria idea anche senza registrazione al sito.
Questo sistema aperto e orizzontale ha dato spazio a numerosi giornalisti e aspiranti tali di poter scrivere nella piena indipendenza ed ha riscosso risultati inaspettati. Lentamente, la linea del giornale si è delineata da se. Le firme più costanti sono venute fuori e i contenuti hanno dimostrato che è possibile fare giornalismo di qualità. Perché è qui che si gioca la partita di terramara, sulla qualità. Questa testata per sua natura non è del tutto territorializzata. Ha sempre ritenuto fondamentale guardare altrove, dove la società civile offre scenari diversi, magari più stimolanti che possono rappresentare un buon esempio per i calabresi ma soprattutto per una classe politica, spesso miope e corrotta che non riesce a tracciare il cammino della nostra regione.
Terramara si occupa di storie, fatti e cose di ogni luogo, ma con un’attenzione particolare verso tutto ciò che viene dal basso, dalle periferie, dall’altra faccia del mondo, spesso senza voce e priva di ascolto. Il blog-journal è presente con il proprio gruppo su facebook e su twitter confermando un consistente e crescente numero di adesioni e di affezionati lettori. Ha ricevuto, in più di un’occasione, prestigiosi riconoscimenti grazie ad alcuni servizi esclusivi che hanno trovato la pubblicazione sulla carta stampata nazionale. Il suo direttore, inoltre, è stato tra i relatori nell’ambito di alcune conferenze nazionali e più volte intervistato da alcune emittenti radiofoniche, su questioni relative alla criminalità organizzata in Calabria e sul tifo delle curve.
Nel corso di questi mesi, terramara non solo ha affinato i suoi linguaggi e la sua veste ma ha implementato la sua capacità espressiva grazie ai componenti audio e video che garantiscono una maggiore capillarità sul territorio ed un’informazione multiforme. Insomma, niente male per una struttura che non ha mai avuto un centesimo di finanziamento e alcun tipo di sponsorizzazione. Ciò è stato possibile grazie alla grande dedizione di tutti coloro i quali hanno deciso di scrivere. Tuttavia, un anno di lavoro è sufficiente per capire quali margini di crescita può avere un giornale con queste caratteristiche e quali scelte devono essere adottate per renderlo autosufficiente, capace di reggersi sulle proprie gambe nel vasto mercato dell’editoria on-line.
Ed è arrivato il momento di farle queste scelte provando a superare il solco che separa la professione dalla passione. Un passaggio indispensabile che impone scelte precise e rigorose, a partire proprio dalla costruzione di una vera e propria struttura editoriale. Ciò implica un investimento di idee e di risorse economiche che sappia dare ossigeno e strumenti nuovi a chi ne porta il peso della responsabilità verso i lettori. Filosofia e impostazione giornalistica sono e resteranno le stesse, ma sarà necessario implementare alcune sezioni di cronaca locale e regionale per ragioni legate al mercato e al bilancio interno. Umiltà e cervello, abnegazione e coraggio, i punti fermi di questo progetto. Occorre, tuttavia, vederci chiaro, definendo figure, tempi e incarichi.
Mi piacerebbe pensare che ci sia qualcuno disposto a sposare questo progetto editoriale, da cima a fondo, nei contenuti e nelle prospettive, sponsorizzando questo prodotto coerentemente giornalistico. Un partner o più partner capaci di re-investire sul mercato delle idee e della sperimentazione una piccola parte dei propri profitti dando così voce e penna a menti libere e scalpitanti di fare giornalismo, merce ormai rara in Calabria. Basti pensare che decine di validi colleghi sono a spasso solo per non aver chinato il capo di fronte a scaltri editori smaniosi di perversi profitti, ed altri che fanno la fame con contratti da fame. L’invito, dunque, è rivolto principalmente alla classe industriale più illuminata della nostra regione costituita dal ceto imprenditoriale impegnata su più fronti ma anche a quello dell’associazionismo, della cooperazione e dei singoli cittadini disposti a dare libero sostegno.
Maggiori sono le risorse tanto più grande sarà la capacità d’espressione del giornale e più ampio il raggio d’azione sul territorio. Una scommessa nella scommessa a cui il sottoscritto crede fermamente, incoraggiato e spinto dal fatto che terramara ha già dato suoi buoni frutti come opera gratuita e volontaria. L’invito alla partecipazione è rivolto ovviamente in maniera diretta a tutti gli operatori dell’informazione che ne condividono filosofia editoriale e prospettive e che intendono proseguire con terramara nel cammino di un’informazione libera ed indipendente che faccia della Calabria una terra in cui l’espressione giornalistica non sia ad ogni costo legata ai vari partiti o assoggettata ad eventuali gruppi di potere, ma sia libera e mossa dal desiderio di verità
Per questa ragione si accettano proposte e suggerimenti, consigli e critiche costruttive per eventuali strade che il sottoscritto non vede o non ha ancora sondato. L’orizzonte lungo è rappresentato dalla creazione di una vera e propria piattaforma mediatica su vari livelli. Nel breve, una sede logistica collocata nel capoluogo di regione, dotata delle attrezzature necessarie e arricchita da un gruppo affiatato e determinato. Insomma, una struttura redazionale che faccia di terramara una testata giornalistica indipendente, solida, graffiante, autonoma, imparziale, aperta alla critica al confronto ma soprattutto sicura delle proprie idee.
antonio argentieri piuma (direttore responsabile)
e-mail: antonio.argentieri@libero.it
E’ ora di oltrepassare il solco!
Tra meno di un mese Terramara compie un anno di vita. Il primo compleanno sarà festeggiato nel segno della verità, come ogni 12 dicembre, nel ricordo di quella micidiale esplosione che provocò, nel 1969 a Milano, la strage di piazza Fontana che segnò la storia d'Italia. A distanza di quasi un anno dalla sua prima uscita questo blog-journal indipendente vuole fare il salto di qualità…
Il progetto editoriale terramara nasce quasi un anno fa. Era il 12 dicembre 2009 quando comparì sul web, www.terramara.it, il “blog journal” indipendente. Era il quarantesimo anniversario della strage di piazza Fontana e il giornale partì proprio da lì, dalla memoria, dal ricordo di una giornata tragica che segnò la storia del nostro Paese. La linea editoriale fu tutta del suo direttore che peraltro è l’ispiratore del progetto complessivo e il suo fondatore. Ma fondamentale si rivelò il sostegno profuso da un gruppo di colleghi e amici che ne condivise, fin da subito, aspirazioni e orizzonti e che ringrazio. Così, nell’arco di un anno, terramara ha fatto passi da gigante riuscendo a calamitare l’attenzione di migliaia di lettori e raccogliendo gratificanti attestati di stima. Tutto è ampiamente documentato dal software che consente alla struttura di operare sul web e dal sistema di monitoraggio europeo offerto da google analytics a cui si è affidato per una scientifica e costante analisi statistica del proprio andamento quotidiano.
Terramara ha avuto l’onore e il piacere, nel corso di questi lunghi mesi, di ospitare decine di firme (a cui indirizzo la mia stima) e di pubblicare servizi originali ed interessanti rimanendo sempre fuori dalla logica della cronaca quotidiana. D’altra parte, sarebbe stato un flop per una nuova struttura editoriale a corto di risorse garantire una continuità su questo piano. E poi, mi stimolava l’idea di dare vita ad un prodotto nuovo, innovativo che lasciava ampi margini alla libertà d’espressione. E devo dire che non si è rivelata una scelta sbagliata. Nell’arco di questi mesi, terramara ha collezionato numerosissimi commenti grazie alla formula del blog-journal che consente ai lettori di postare la propria idea anche senza registrazione al sito.
Questo sistema aperto e orizzontale ha dato spazio a numerosi giornalisti e aspiranti tali di poter scrivere nella piena indipendenza ed ha riscosso risultati inaspettati. Lentamente, la linea del giornale si è delineata da se. Le firme più costanti sono venute fuori e i contenuti hanno dimostrato che è possibile fare giornalismo di qualità. Perché è qui che si gioca la partita di terramara, sulla qualità. Questa testata per sua natura non è del tutto territorializzata. Ha sempre ritenuto fondamentale guardare altrove, dove la società civile offre scenari diversi, magari più stimolanti che possono rappresentare un buon esempio per i calabresi ma soprattutto per una classe politica, spesso miope e corrotta che non riesce a tracciare il cammino della nostra regione.
Terramara si occupa di storie, fatti e cose di ogni luogo, ma con un’attenzione particolare verso tutto ciò che viene dal basso, dalle periferie, dall’altra faccia del mondo, spesso senza voce e priva di ascolto. Il blog-journal è presente con il proprio gruppo su facebook e su twitter confermando un consistente e crescente numero di adesioni e di affezionati lettori. Ha ricevuto, in più di un’occasione, prestigiosi riconoscimenti grazie ad alcuni servizi esclusivi che hanno trovato la pubblicazione sulla carta stampata nazionale. Il suo direttore, inoltre, è stato tra i relatori nell’ambito di alcune conferenze nazionali e più volte intervistato da alcune emittenti radiofoniche, su questioni relative alla criminalità organizzata in Calabria e sul tifo delle curve.
Nel corso di questi mesi, terramara non solo ha affinato i suoi linguaggi e la sua veste ma ha implementato la sua capacità espressiva grazie ai componenti audio e video che garantiscono una maggiore capillarità sul territorio ed un’informazione multiforme. Insomma, niente male per una struttura che non ha mai avuto un centesimo di finanziamento e alcun tipo di sponsorizzazione. Ciò è stato possibile grazie alla grande dedizione di tutti coloro i quali hanno deciso di scrivere. Tuttavia, un anno di lavoro è sufficiente per capire quali margini di crescita può avere un giornale con queste caratteristiche e quali scelte devono essere adottate per renderlo autosufficiente, capace di reggersi sulle proprie gambe nel vasto mercato dell’editoria on-line.
Ed è arrivato il momento di farle queste scelte provando a superare il solco che separa la professione dalla passione. Un passaggio indispensabile che impone scelte precise e rigorose, a partire proprio dalla costruzione di una vera e propria struttura editoriale. Ciò implica un investimento di idee e di risorse economiche che sappia dare ossigeno e strumenti nuovi a chi ne porta il peso della responsabilità verso i lettori. Filosofia e impostazione giornalistica sono e resteranno le stesse, ma sarà necessario implementare alcune sezioni di cronaca locale e regionale per ragioni legate al mercato e al bilancio interno. Umiltà e cervello, abnegazione e coraggio, i punti fermi di questo progetto. Occorre, tuttavia, vederci chiaro, definendo figure, tempi e incarichi.
Mi piacerebbe pensare che ci sia qualcuno disposto a sposare questo progetto editoriale, da cima a fondo, nei contenuti e nelle prospettive, sponsorizzando questo prodotto coerentemente giornalistico. Un partner o più partner capaci di re-investire sul mercato delle idee e della sperimentazione una piccola parte dei propri profitti dando così voce e penna a menti libere e scalpitanti di fare giornalismo, merce ormai rara in Calabria. Basti pensare che decine di validi colleghi sono a spasso solo per non aver chinato il capo di fronte a scaltri editori smaniosi di perversi profitti, ed altri che fanno la fame con contratti da fame. L’invito, dunque, è rivolto principalmente alla classe industriale più illuminata della nostra regione costituita dal ceto imprenditoriale impegnata su più fronti ma anche a quello dell’associazionismo, della cooperazione e dei singoli cittadini disposti a dare libero sostegno.
Maggiori sono le risorse tanto più grande sarà la capacità d’espressione del giornale e più ampio il raggio d’azione sul territorio. Una scommessa nella scommessa a cui il sottoscritto crede fermamente, incoraggiato e spinto dal fatto che terramara ha già dato suoi buoni frutti come opera gratuita e volontaria. L’invito alla partecipazione è rivolto ovviamente in maniera diretta a tutti gli operatori dell’informazione che ne condividono filosofia editoriale e prospettive e che intendono proseguire con terramara nel cammino di un’informazione libera ed indipendente che faccia della Calabria una terra in cui l’espressione giornalistica non sia ad ogni costo legata ai vari partiti o assoggettata ad eventuali gruppi di potere, ma sia libera e mossa dal desiderio di verità
Per questa ragione si accettano proposte e suggerimenti, consigli e critiche costruttive per eventuali strade che il sottoscritto non vede o non ha ancora sondato. L’orizzonte lungo è rappresentato dalla creazione di una vera e propria piattaforma mediatica su vari livelli. Nel breve, una sede logistica collocata nel capoluogo di regione, dotata delle attrezzature necessarie e arricchita da un gruppo affiatato e determinato. Insomma, una struttura redazionale che faccia di terramara una testata giornalistica indipendente, solida, graffiante, autonoma, imparziale, aperta alla critica al confronto ma soprattutto sicura delle proprie idee.
antonio argentieri piuma (direttore responsabile)
e-mail: antonio.argentieri@libero.it
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